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BELLUNO - Erano stati definiti gli "introvabili" nell'ultimo report della Camera di Commercio: figure professionali soprattutto operai specializzati e addetti di aziende artigiane impossibili da reperire. Ora il centro studi di Unioncamere, in collaborazione con Veneto Lavoro, intreccia i dati sulla struttura dimensionale e la dinamica delle imprese artigiane con la loro domanda di "mestieri" «evidenziando come dietro ai numeri c'è una realtà viva e in profonda trasformazione», commenta il Presidente della Camera di Commercio di Treviso-Belluno|Dolomiti, Mario Pozza.
«È vero che tra il 2018 e il 2022 il numero complessivo delle imprese artigiane si è ridotto di oltre 400 unità a Treviso e di 330 unità a Belluno prosegue Pozza , tuttavia tiene la classe dimensionale più strutturata, che è quella che genera i maggiori flussi occupazionali.
A Belluno le assunzioni generate nel 2022 dalle imprese artigiane sono state pari a 3.310 unità di lavoro dipendenti; cinque anni prima erano un po' di più (3.585), ma l'ordine di grandezza si può dire che resta quello, a fronte di una contrazione della base artigiana di 330 imprese, estesa a quasi tutte le classi dimensionali. Fa peraltro eccezione la classe 10 addetti e oltre: le imprese più strutturate dimensionalmente crescono di 17 unità nei cinque anni considerati.
Sono quasi 7.000 operai specializzati assunti da aziende artigiane trevigiane e bellunesi nel corso del 2022 (1.495 a Belluno, pari al 45% del totale assunzioni in aziende artigiane). Poi ancora fabbri, manutentori e installatori e montatori e l'edilizia artigiana, (550 operai spazializzati a Belluno).
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