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VENEZIA È stata archiviata l'inchiesta per minacce e istigazione a delinquere a carico del consigliere regionale zaiano Stefano Valdegamberi, che nel 2018 su Facebook aveva accompagnato così l'immagine di un lupo ammazzato in Lessinia: «Il prossimo che troverete in foto sarà uno della Lav...». Ma la notizia sta piuttosto nelle motivazioni contenute nel decreto del Tribunale di Roma, competente per l'esposto presentato dai vertici nazionali della Lega anti-vivisezione, riportate ieri dal quotidiano L'Arena: «È noto, infatti, che i commenti sui social siano caratterizzati dalla più ampia libertà di espressione e dall'immediatezza e possono essere valutati con maggior leggerezza rispetto ad altre modalità di espressione». Dissente il deputato dem Diego Zardini: «Crediamo sia un errore considerare questi ambienti come zone franche, in cui è possibile attaccarsi e insultarsi verbalmente».
GIURISPRUDENZA DIVISA
Peraltro la giurisprudenza è divisa sul tema.
LE REAZIONI
Valdegamberi esulta: «Denunciare per le opinioni e solo per fare proselitismo ambientalista non paga. Peccato solo che queste associazioni fanno battaglie usando i soldi del 5 per mille dei contribuenti mentre chi subisce la querela si deve pagare spese e avvocati di tasca propria». Invece per Zardini la tesi alla base dell'archiviazione «vanifica il lavoro culturale, formativo e legislativo che da anni fanno le istituzioni, la scuola e la politica per arginare il fenomeno della violenza e dell'odio in rete».
A.Pe.
Il Gazzettino