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POSSAGNO - Da bottega di generi alimentari a emporio di generi straordinari. A Possagno un ex negozio che vendeva alimenti è diventato la casa di quasi tutti i macchinari progettati da Leonardo da Vinci. Progetti che sono stati realizzati da due grande appassionati del genio leonardesco: Ivano Morgan e Gerolamo Covolan. L'esposizione è aperta da qualche giorno e lascia davvero a bocca aperta. Morgan e Covolan si conoscono da tanti anni e sono sempre stati affascinati dal genio di Leonardo.
LA FOLGORAZIONE
Covolan, insegnante, negli anni '90 partecipò con la sua scolaresca a un concorso indetto dal museo leonardesco di Milano. Si appassionò ancor di più e coinvolse anche l'amico Morgan nella realizzazione di modelli di macchine su progetti di Leonardo studiati anche nei minimi dettagli. I due amici da quel momento hanno cominciato a realizzare alcuni prototipi cominciando a esporli in varie mostre.
ESPERIENZA UNICA
«Con l'amico Covolan ci siamo dati due obiettivi: divertirci e possibilmente non rimetterci di tasca nostra. Infatti tutto quello che abbiamo realizzato finora lo abbiamo fatto con i soldi che ci hanno dato nelle tante mostre realizzate in questi anni». La visita al museo è un'esperienza fantascientifica perché si passa dal tamburo meccanico al battipalo con gancio automatico, la trafila per doghe di cannone o il sollevatore con pinza e poi ancora il proiettore di luce, la catapulta con frambola e via dicendo: «In questa nostra esposizione -spiega ancora Morgan- abbiamo una regola per tutti: è vietato non toccare. Nel senso che le macchine realizzate il visitatore le più usare proprio per vedere come funzionano e come Leonardo già nel 500 avesse inventato tanti meccanismi che usiamo comunemente anche oggi. Il museo è sempre aperto e libero. Se poi si vuole lasciare un'offerta...». Ma c'è una cosa che preme a Ivano Morgan: «Ribadire che questo spazio è per gli artisti di Possagno, perché ce ne sono parecchi. Alcuni hanno anche portato dei quadri ma so che ce ne sono altri che lavorano benissimo il legno, ad esempio, o altri materiali». Nel paese di un artista geniale come Antonio Canova, un'iniziativa degna del suo nome, proprio nell'anno del Bicentenario.
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Il Gazzettino