PORTO VIRO - La vicenda che ha avuto per protagonista suo malgrado Carletto Ortolan, morto a 67 anni, mentre era ricoverato alla casa di cura di Porto Viro, non va archiviata. Lo...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LE INDAGINI VANNO AVANTIOrtolan era un noto commerciante di automobili. Il 28 dicembre 2017 si era svegliato con forti dolori addominali e nausea. Dopo aver constatato che i normali farmaci non gli alleviavano il problema, la moglie e la figlia avevano chiamato il 118 e il paziente era stato trasportato in ambulanza al pronto soccorso, dal quale era stato dimesso quasi subito con una ricetta per l'antibiotico, nonostante le insistenze dei familiari per un ricovero.
L'indomani Ortolan non si reggeva in piedi e, verso sera, aveva rossori diffusi su buona parte del corpo. La guardia medica aveva consigliato di assumere un antibiotico diverso. Ma anche il cambio di medicinale non aveva sortito effetti e la mattina del 30 dicembre 2017, sentito il medico di base, i familiari del 67enne avevano chiamato ancora il 118. Giunto di nuovo al pronto soccorso, i medici a quel punto avevano finalmente deciso di sottoporlo ad accertamenti più approfonditi, all'esito dei quali era stato ricoverato d'urgenza in terapia intensiva, ma alle 23.30 del giorno stesso Carletto Ortolan spirava.
AVVISI DI GARANZIAI familiari si sono rivolti a una società specializzata e nel marzo 2018 il sostituto procuratore, anche come atto dovuto per consentire la nomina di consulenti di parte, ha iscritto nel registro degli indagati quattro medici della Casa di cura: G.M., 62 anni, di Cavarzere, M.A., 41 anni, di Ferrara, ed E.D., 38 anni, di Ariano nel Polesine, più un altro sanitario nel frattempo deceduto.
Il Gip ha anche conferito a due propri consulenti tecnici, Marianna Daniele, medico legale, e Gabriele Anania, chirurgo, l'incarico di stabilire se il decesso fosse stato dovuto a eventuali errori od omissioni dei sanitari. Per il consulente medico dello Studio 3A, dottor Stefano Ardit, risulterebbe evidente come Ortolan già al primo accesso al pronto soccorso presentasse chiari sintomi di colecistite acuta da trattare con ricovero. Così il giudice Silvia Varotto alla luce della consulenza medica di parte prodotta unitamente all'opposizione, ha ritenuto necessario un approfondimento istruttorio. Le indagini, dunque, andranno avanti.
Roberta Paulon
© riproduzione riservata Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino