Morto per una colecisti, tre medici indagati

Porto Viro. Morto per una colecisti, tre medici indagati
PORTO VIRO - La vicenda che ha avuto per protagonista suo malgrado Carletto Ortolan, morto a 67 anni, mentre era ricoverato alla casa di cura di Porto Viro, non va archiviata. Lo...

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PORTO VIRO - La vicenda che ha avuto per protagonista suo malgrado Carletto Ortolan, morto a 67 anni, mentre era ricoverato alla casa di cura di Porto Viro, non va archiviata. Lo ha deciso il giudice, accogliendo l'opposizione dei familiari all'archiviazione del fascicolo sul decesso su cui la famiglia di Ortolan ha tutta l'intenzione di far luce, volendo accertare se si sia trattato di un caso di mala sanità. Il legale dei familiari alla richiesta di archiviazione, ha restituito gli atti al Pm concedendogli tre mesi per la prosecuzione delle indagini. Decisione accolta con soddisfazione dai congiunti della vittima e da Studio 3A-Valore a cui si sono affidati. La vicenda, all'epoca, ebbe particolare risonanza: fu presentata anche un'interrogazione alla Giunta regionale perché si accertasse se si fosse trattato di un caso di mala sanità e se la struttura sanitaria in questione, la Casa di Cura Madonna della Salute di Porto Viro avesse applicato le pratiche mediche previste.

LE INDAGINI VANNO AVANTIOrtolan era un noto commerciante di automobili. Il 28 dicembre 2017 si era svegliato con forti dolori addominali e nausea. Dopo aver constatato che i normali farmaci non gli alleviavano il problema, la moglie e la figlia avevano chiamato il 118 e il paziente era stato trasportato in ambulanza al pronto soccorso, dal quale era stato dimesso quasi subito con una ricetta per l'antibiotico, nonostante le insistenze dei familiari per un ricovero.
L'indomani Ortolan non si reggeva in piedi e, verso sera, aveva rossori diffusi su buona parte del corpo. La guardia medica aveva consigliato di assumere un antibiotico diverso. Ma anche il cambio di medicinale non aveva sortito effetti e la mattina del 30 dicembre 2017, sentito il medico di base, i familiari del 67enne avevano chiamato ancora il 118. Giunto di nuovo al pronto soccorso, i medici a quel punto avevano finalmente deciso di sottoporlo ad accertamenti più approfonditi, all'esito dei quali era stato ricoverato d'urgenza in terapia intensiva, ma alle 23.30 del giorno stesso Carletto Ortolan spirava.
AVVISI DI GARANZIAI familiari si sono rivolti a una società specializzata e nel marzo 2018 il sostituto procuratore, anche come atto dovuto per consentire la nomina di consulenti di parte, ha iscritto nel registro degli indagati quattro medici della Casa di cura: G.M., 62 anni, di Cavarzere, M.A., 41 anni, di Ferrara, ed E.D., 38 anni, di Ariano nel Polesine, più un altro sanitario nel frattempo deceduto. 
Il Gip ha anche conferito a due propri consulenti tecnici, Marianna Daniele, medico legale, e Gabriele Anania, chirurgo, l'incarico di stabilire se il decesso fosse stato dovuto a eventuali errori od omissioni dei sanitari. Per il consulente medico dello Studio 3A, dottor Stefano Ardit, risulterebbe evidente come Ortolan già al primo accesso al pronto soccorso presentasse chiari sintomi di colecistite acuta da trattare con ricovero. Così il giudice Silvia Varotto alla luce della consulenza medica di parte prodotta unitamente all'opposizione, ha ritenuto necessario un approfondimento istruttorio. Le indagini, dunque, andranno avanti.

Roberta Paulon
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Il Gazzettino