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VENEZIA - «Abbiamo fatto 200 navi quest'anno, ne faremo almeno 300 nel 2023». Il presidente dell'autorità portuale di Venezia, Fulvio Lino Di Blasio, ieri a Marghera ha snocciolato i numeri della crocieristica e si è detto ottimista su come lo scalo lagunare sta superando quello che ha chiamato il «terremoto», ovvero lo stop imposto dal Governo al passaggio dei giganti del mare davanti a San Marco. «Fare il paragone con le 500 e passa navi del 2019 è un errore ingenuo - ha precisato - È successo il terremoto che ha distrutto la crocieristica, e miracolosamente abbiamo dato non due ormeggi, ma tre e addirittura quattro, con Chioggia. Possiamo dire che Venezia is back». In procinto di partire per Malaga, dove è in programma una fiera del settore, Di Blasio ha precisato che qualcosa di più dettagliato sugli arrivi del prossimo anno si saprà proprio dopo questo appuntamento, in cui Venezia presenterà la sua offerta per il 2023.
LA NOVITÀ FUSINA
Intanto il presidente ha ribadito la sua soddisfazione per gli approdi diffusi ricavati tra Porto Marghera, Fusina e Chioggia.
LA RADA NON È NEI PIANI
Di Blasio ha anche chiarito che l'ormeggio in rada non è nei programmi del porto per il prossimo anno. Il caso di quest'estate, con la nave che si era fermata davanti al Lido e aveva trasbordato a Venezia i 1.500 passeggeri con i lancioni, aveva, come si ricorderà, sollevato grandi perplessità e molte preoccupazioni. «L'autorizzazione per la crociera in rada era stata data dalla capitaneria di Porto, per una nave che aveva chiesto e non trovato una possibilità negli ormeggi - ha ricostruito il presidente - Noi lavoriamo per creare banchine per il porto. Questa è stata una sperimentazione, ci siamo confrontati con tutti e l'operazione è stata condotta in sicurezza. Ma non è una modalità preferita, non è nei piani per il 2023, è da valutare...».
Anche sulla paventata concorrenza di Trieste, Di Blasio ha gettato acqua sul fuoco: «Le risorse assegnate a Triste per ospitare le navi che non potessero ormeggiare a Venezia per il vento, sono pensati per avere più navi, non meno. Venezia è il porto hub dell'Adriatico, venendo meno il quale soffrirebbe tutta la crocieristica dell'Adriatico, italiana e straniera. La volontà nostra e del Governo è di riportare le navi a Venezia a beneficio di tutti. Con Trieste non c'è competizione, ma collaborazione. E Venezia resta il porto più bello del mondo».
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Il Gazzettino