Porto Marghera, il sindaco Brugnaro: «Il Governo ci deve 250 milioni»

Porto Marghera, il sindaco Brugnaro: «Il Governo ci deve 250 milioni»
VENEZIA - In audizione alla Commissione parlamentare d'inchiesta sugli illeciti ambientali il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, è tornato a chiedere con decisione al...

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VENEZIA - In audizione alla Commissione parlamentare d'inchiesta sugli illeciti ambientali il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, è tornato a chiedere con decisione al Governo il trasferimento dei 250 milioni di euro, accordati dal precedente Governo, per la conclusione dei marginamenti di sicurezza nel sito di interesse nazionale (Sin) di Porto Marghera.


Lavori, ha ricordato il sindaco, terminati ormai al 95% - mancano circa 3,5 km - ma che se non conclusi «renderebbero inutili gli interventi finora fatti» e incompleto il Progetto Integrato Fusina (Pif), dove avviene la depurazione. I finanziamenti per il disinquinamento delle aree contaminate erano stati già decisi nel "patto per Venezia", firmato con il Governo Renzi, e il Comune li aveva nuovamente richiesti - sulla stima fatta dalla stessa Commissione di palazzo San Macuto - al precedente governo giallo-verde, ottenendo l'impegno che 70 milioni li avrebbe messi il ministero dell'ambiente, gli altri sarebbero stati trovati in altri capitoli di bilancio.

«Noi di quei soldi ad oggi non abbiamo avuto nulla, e i marginamenti sono ancora aperti» ha detto Brugnaro alla commissione, che domani avrà in audizione il ministro dell'ambiente Sergio Costa. «Noi diamo massima disponibilità e collaborazione perché si arrivi ad avere tempi e costi certi - ha detto al termine Brugnaro - ma quei 250 milioni "firmati" dal governo per chiudere i marginamenti vanno trovati. È inutile altrimenti fare gli ecologisti, perché siamo davanti ad un danno ambientale».

Il sito di interesse nazionale (Sin) di Venezia-Porto Marghera è il più grande sito industriale italiano, con un'ampiezza, rideterminata recentemente, di 1.621 ettari. A metà degli anni '60 era una delle maggiori aree europee, oltre 33.00 addetti, oggi scesi a 11.000 con il ridimensionamento del numero di aziende presenti. 
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Il Gazzettino