«Mi ha violentata nel parco»: migrante in cella, 19enne lo accusa

«Mi ha violentata nel parco»: migrante in cella, 19enne lo accusa
PORDENONE Un ventinovenne afghano, nato in Pakistan, è rinchiuso in carcere a Pordenone da sabato scorso, su fermo di Polizia giudiziaria, con l’ipotesi...

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PORDENONE Un ventinovenne afghano, nato in Pakistan, è rinchiuso in carcere a Pordenone da sabato scorso, su fermo di Polizia giudiziaria, con l’ipotesi d’accusa di violenza sessuale, aggravata dal fatto che la vittima è una diciannovenne con gravi problemi cognitivi. A denunciare quanto sarebbe accaduto è stata la ragazza, dopo essere stata “ritrovata” dai carabinieri al parco Galvani. I suoi genitori ne avevano infatti denunciato la scomparsa e da due giorni e due notti non avevano sue notizie. All’origine della fuga da casa della diciannovenne ci sarebbe un alterco con papà e mamma per le frequentazioni della giovane e la sua intenzione di andare a vivere con un ragazzo. La ragazza ha incontrato il ventinovenne prima al parco Galvani, poi si sono spostati al Querini e la tappa finale è stata il parco della Burida. Ed è proprio in mezzo al verde, nella notte tra lunedì e martedì della scorsa settimana, che si sarebbe consumata la violenza sessuale: l’afghano le avrebbe strappato di dosso lo zainetto e l’avrebbe gettata a terra per poi violentarla.


IDENTIFICATO CON FACEBOOK I carabinieri sono riusciti a identificare il presunto violentatore tramite Facebook: a mostrare loro il suo profilo è stata la ragazza che annovera il ventinovenne tra gli “amici”. Sabato 31 agosto l’afghano è stato rintracciato, sottoposto a fermo di pg e portato in carcere con l’ipotesi di accusa di violenza sessuale aggravata.


L’UDIENZA DI CONVALIDA Ieri mattina il giovane si è presentato davanti al gip Rodolfo Piccin e al pm Mariagrazia Zaina per l’uduenza di convalida. Assistito dall’avvocato Esmeralda di Risio, ha confermato di conoscere la ragazza, ha confermato di essere stato con lei, di averle dato da mangiare e di averla portata a fare la doccia da un amico, ma ha negato ogni tipo di violenza, tanto che non l’avrebbe nemmeno sfiorata. La diciannovene aveva fornito la stessa versione dei fatti tre volte, confermando sempre la violenza subita. Al termine dell’udienza, il gip ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere, «ma solo perchè il ragazzo è senza fissa dimora - sottolinea l’avvocato Di Risio - altrimenti gli avrebbe concesso i domiciliari». L’ARRESTATO Il ventinovenne afghano ha precedenti per resistenza a pubblico ufficiale; in possesso del permesso di soggiorno, non è inserito in alcun programma di protezione. È senza fissa dimora e senza lavoro. «Leggero bene tutti gli atti - conclude l’avvocato Di Risio e dopo valuterò la possibilità di presentare richiesta di Riesame». 
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Il Gazzettino