L'uovo che raffresca il vino sta conquistando il mercato

L'uovo che raffresca il vino: l'idea di una start up pordenonese
PORDENONE - Una sera a cena tra amici, si sono messi a osservare e a...

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PORDENONE - Una sera a cena tra amici, si sono messi a osservare e a criticare il porta-vino refrigerante che c’era in tavola, e hanno deciso che il mercato avrebbe potuto avere di meglio, non solo dal punto di vista del design, ma anche dell’ingombro e della praticità, evitando condense e sgocciolii. È nata così l’idea di creare un contest per progettare il porta-vino con gli studenti dell’Isia design di Roma e poi di realizzarlo in seno alla startup Wwd, acronimo di Web wine design, che ha sede in vicolo del Lavatoio e che offre alle aziende vitivinicole servizi di organizzazione, comunicazione e promozione. Oggi stanno conquistando il mercato.  La startup naoniana è stata fondata da Stefano Medici, classe 1982, immobiliarista e presidente della Fimaa provinciale (Federazione italiana mediatori e agenti d’affari), da Marco Camuccio 42 anni, che opera nel comparto della meccanica di precisione, e da Nicola Cavallaro, 38 anni, esperto di comunicazione digitale. La dinamica società pordenonese ha dunque messo in cantire Wegg, il nuovo wine cooler (sistema di refrigerazione del vino, con panetti chiamati “polaretti”), di design minimale, che è appena sbarcato sul mercato, raggiungendo numeri impensabili: quintuplicando quelli previsti dai suoi “genitori”. L’uovo in Abs (acrilonitrile-butadiene-stirene) in tutti i colori, dotato anche di un tappo in silicone, da utilizzare per mantenere il vino in una bottiglia già aperta, «è un progetto a “km 0” - sottolinea Medici - realizzato al 100% a Pordenone. Inutile dire che questo significa costi: ovvero spese di produzione che sono tre volte superiori a quelle che potremmo sborsare se lo realizzassimo altrove. Però stiamo notando che questo valore aggiunto viene apprezzato: le vendite volano, anche se Wegg costa tra i 59 e 99 euro. Se uno vuole portare a casa di un amico del vino pronto da bere, che non sembri il riciclaggio di una bottiglia che aveva a casa nel frigo, la confeziona con Wegg e amplifica il valore del dono, con un pezzo utile e di design, che può essere utilizzato sino a quando, sfortuna, non si romperà». Non a caso Wegg ha ottenuto un doppio brevetto, quello ornamentale e quello di utilità». E tra i doni già “celebri” è finito a casa del principe Alberto di Monaco. Il wine cooler prodotto a Pordenone è stato lanciato a settembre 2018 ed è subito schizzato alle stelle. Distribuito attraverso la Mopita, si trova in oltre 100 punti vendita. «A darci la prima significativa spinta, incredibile ma vero - racconta Medici - è stata la decisione di Esselunga di inserirci nel suo prestigioso Catalogo dei premi, dove per ottenere Wegg servivano 2200 punti spesa + 19 euro». La presentazione ufficiale del porta-vino refrigerante made in Pordenone avverrà alla Fiera di Milano, nell’ambito di Homi, il salone dedicato agli stili di vita, che si terrà dal 25 al 28 gennaio. E poi volerà a quella di Francoforte, Ambiente, dal 7 al 12 febbraio, che è considerata la numero uno al mondo tra le vetrine dedicate ai beni di consumo.

Antonella Santarelli Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino