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In provincia di Pordenone Atap è pronta, con il supporto e l’aggiunta di una ventina di bus sulle linee extraurbane, a portare gli studenti in classe lunedì mattina. Quando le scuole superiori dovranno assicurare un minimo di presenza del 70 per cento, mentre il rimanente 30 per cento rimarrà in didattica a distanza a rotazione. I bus in più sulle linee extraurbane consentiranno a tutti i mezzi di viaggiare con il 50 per cento di capienza. Anche se negli ultimi decreti è venuta meno la regola del distanziamento obbligatorio: resta valido invece l’obbligo della mascherine e del gel igienizzante. Qualche problema in più ci sarà invece sulle linee urbane: impossibile infatti trovare mezzi più piccoli da affiancare ai bus Atap che servono la città e l’hinterland. Le scuole superiori intanto, da ieri quando è arrivata la nota congiunta ministero-Regione, che stabilisce la soglia del 70% in presenza, si sono attivate per avvisare alunni e famiglie. Nelle scuole dell’infanzia, invece, ieri due casi di chiusura in provincia a causa di contagi tra il personale: a Roveredo e a Zoppola i piccoli alunni sono in quarantena.
I TEST IN AULA
Su questo fronte proprio ieri il vicepresidente Riccardo Riccardi è intervenuto proprio ieri. «Sui test salivari da usare nelle scuole stiamo mettendo a punto un’azione pilota che faremo sugli studenti». «Poi le cose si faranno sulla base della cognizione degli esperti - ha aggiunto il vicegovernatore - e non sulla base di istanze di troppi nuovi “laureatì honoris causa” in epidemiologia, che stiamo vedendo da troppo tempo». La sperimentazione ha aggiunto l’assessore «partirà nei prossimi giorni, quando selezioneremo un campione di popolazione scolastica per fare questo lavoro, prima in una provincia, per poi estenderla a tutte».
SCUOLA E BUS
Ieri il presidente Massimiliano Fedriga è tornato sul tema scuola con toni conciliatori rispetto al governo. «Anche a noi piacerebbe aprire le scuole al 100%, anche ai prefetti piacerebbe farlo, però ci sono dei limiti fisici insuperabili.
Il Gazzettino