PORDENONE - Diecimila, forse dodicimila persone in attesa del reddito di cittadinanza in provincia. Ma i centri per l'impiego allo stato non sono in grado di reggere...
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LO SCOGLIO
Dodicimila persone in coda per ricevere il reddito di cittadinanza. Sembrano poche, se rapportate ai circa 312 mila abitanti della provincia di Pordenone. In realtà per i centri per l’impiego sono tantissime. Le strutture, infatti, sono già traballanti e sopportano a fatica gli attuali carichi di lavoro. «Attualmente - è la testimonianza che giunge dal centro per l’impiego di Pordenone - c’è una ventina di persone che rappresenta lo zoccolo delle risorse disponibili». L’ondata di pensionamenti che ha interessato il settore ha ridotto all’osso la spina dorsale del servizio, che ad oggi fatica a gestire il lavoro ordinario, o meglio, le domande di chi un lavoro non ce l’ha. Al centro per l’impiego, che gode anche del fondo sociale europeo, arrivano le richieste dei disoccupati e delle persone che intendono cambiare lavoro. Il servizio pordenonese è considerato uno dei migliori d’Italia nel settore, ma nonostante ciò faticherebbe - allo stato attuale - a gestire i carichi di lavoro derivanti dall’introduzione del reddito di cittadinanza. «Sarebbe un problema reale», è la viva voce di chi quotidianamente lavora all’interno del centro pordenonese. Dall’altro lato c’è l’industria, che sempre più spesso si affida alle agenzie di lavoro private che popolano il panorama anche a Pordenone. Si stima che ad oggi i centri per l’impiego in provincia intercettino meno del 5 per cento del reale flusso di lavoratori alla ricerca di un impiego, mentre il resto del mercato è regolato dal contatto diretto tra domanda e offerta oppure dominato dagli operatori privati. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino