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PORDENONE - Notte movimentata, quella tra martedì e ieri, al Pronto soccorso cittadino. E non per il continuo via vai di persone in attesa di essere visitate o ricoverate per un’urgenza, con il personale medico e infermieristico costretto a correre da una parte all’altra dell’ospedale. Ad animare ulteriormente la nottata, già di per sé pesante come sempre in Pronto soccorso, ci ha pensato un cittadino di origine pakistana che ha letteralmente perso il lume della ragione, generando caos e panico e mettendo in difficoltà tutti gli operatori. Fino a che è stato infine messo nelle condizioni di non nuocere. E, da quanto appreso, non era il primo caso perchè nel corso della giornata altre persone avevano dato in escandescenza nel reparto che accoglie pazienti con varie patologie e necessità di cura. E che da anni si trova a fare i conti con un organico carente e un’emergenza, quella legata al Covid, che di fatto obbliga ancora a procedure restrittive per quanto riguarda gli ingressi dei parenti o degli accompagnatori.
LA FURIA
Lo straniero è arrivato in Pronto soccorso già alterato e nell’arco di poco tempo ha perso le staffe, cominciando a gridare e a invenire contro gli operatori, a buttare a terra quanto trovava lungo la sua strada, e a spintonare chi cercava di fermarlo.
LA SICUREZZA
Lavorare in un reparto come il Pronto soccorso, cerniera tra visite, urgenze e ricoveri, non è solo difficile, pesante e stancante. Ma anche pericoloso. «Fortunatamente possiamo contare sull’intervento delle forze dell’ordine che rispondono sempre in tempi rapidi alle nostre richieste di aiuto», hanno sottolineato dal reparto. Inoltre tutto ciò che può diventare un’arma è messo in luoghi non accessibili, così da rendere meno pericoloso l’arrivo di un energumeno come quello dell’altra notte.
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Il Gazzettino