PORDENONE - Ad usufruire dell’opzione per il rimpatrio assistito, nell’ultimo mese sono stati due persone di nazionalità straniera: un cittadino indiano e...
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I DETTAGLI
La misura, nel dettaglio, sarà rivolta ai migranti che non hanno più titolo per rimanere all’interno del circuito assistenziale. Secondo aspetto importante: si applicherà soltanto a chi volontariamente deciderà di aderirvi. Tutto funzionerà grazie a un triangolo, composto da Prefettura, associazioni e infine il singolo migrante. La Prefettura gestirà le pratiche ufficiali, le associazioni (ancora da individuare) garantiranno l’allestimento dei progetti di reinserimento dell’ex richiedente asilo e il migrante dovrà accettare la prospettiva. Si tratta di cittadini che desiderano tornare nei propri Paesi d’origine, dal Pakistan all’Afghanistan, sino agli Stati dell’Africa subsahariana. La strada in questo senso era stata asfaltata dall’ex Provincia, che aveva permesso il rimpatrio di alcuni cittadini ghanesi. Stavolta però il meccanismo è più complesso, perché al migrante si dovrà garantire un effettivo reinserimento lavorativo nel Paese d’origine. In questo senso collaboreranno le associazioni, che dovranno mettersi in contatto con il tessuto economico dei vari Stati. I fondi a disposizione del progetto raggiungono i 5 milioni di euro. Ma alla macchina sembra mancare la chiave per l’accensione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino