Non si trovano postini in provincia: i nuovi assunti arrivano dalla Sicilia

Nopn si trovano postini, assunti dalla Sicilia
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 Non solo saldatori e carpentieri per l’industria metalmeccanica. Non solo operai specializzati nelle macchine a controllo numerico per le aziende del legno-arredo. Non solo tecnici “conduttori” dei nuovi robot nelle industrie 4.0 che sul territorio sono ormai molte. E ancora non solo ingegneri strutturisti, quelli che il Gruppo Cimolai (per gli stadi e ponti che costruisce in giro per il mondo) va a cercare anche all’Università Federico II di Napoli. Ora, nell’operoso e manifatturiero Friuli occidentale, mancano anche i portalettere. Già, non si trovano postini da assumere.  Sì, proprio così: sul territorio non sembra facile reclutare postini da assumere. Tanto che Poste Italiane - proprio nei giorni scorsi - ha dovuto guardare ad altre regioni (comprese Sicilia e Puglia) per cercare alcuni portalettere necessari a Sacile dove, dallo scorso primo aprile, è partito il nuovo sistema “joint delivery” che prevede la consegna dalla posta cosiddetta “privilegiata” anche nel pomeriggio e fino alle 19,45. Un sistema che, dopo la prima settimana di maggio, sarà avviato anche nel resto de territorio provinciale, Pordenone, spilimberghese, maniaghese e sanvitese. Nel sacilese l’avvio del nuovo sistema che prevede la consegna della posta (pacchi, raccomandate, riviste in abbonamento e tutto ciò che rientra nella posta “privilegiata”) fino alle 19,45 e il sabato mattina aveva richiesto la necessità di una decina di portalettere da assumere a tempo determinato. Contratti fino a un anno. Necessità che nasceva anche da una situazione particolare: proprio alla fine del mese precedente scadevano i contratti di altri portalettere portando l’organico locale in una situazione di sofferenza. Da qui l’urgenza di reperire alcuni addetti proprio per il nuovo servizio. La direzione locale di Poste ha dovuto cercare personale in altre regioni, nel “bacino” regionale nel quale normalmente si “pesca”, infatti, non c’era disponibilità. Normalmente a fronte della necessità di addetti al recapito Poste utilizza un “serbatoio” di precari che si è formato negli anni. Evidentemente, anche in seguito alle “tranches” di assunzioni dei mesi scorsi, sta andando in esaurimento.

NUOVE PARTENZE

A maggio il sistema che allunga gli orari di consegna della corrispondenza sarà allargato all’intero territorio provinciale. È per questo che le organizzazioni sindacali si incontreranno con la direzione: l’obiettivo è valutare la situazione degli organici dei diversi territori per evitare disagi nel servizio e nella stessa organizzazione del lavoro.
Davide Lisetto Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino