PORDENONE - Sono in tre e da due settimane si divertono a bruciare cassonetti in città. Ma da ieri notte la “fiamma” con cui dovranno fare i conti...
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L’ESCALATION
Il primo rogo risale al pomeriggio dell’8 agosto in via Beata Domicilla, davanti all’area verde che si trova vicino alla chiesa. Un testimone ha visto l’intera azione e ha avuto la prontezza di scattare delle fotografie alla giovane donna e all’amico che aveva appiccato il fuoco al contenitore della carta. Mentre i Vigili del fuoco spegnevano l’incendio, la coppia ha bruciato un secondo cassonetto in via Rosaccio. Sembrava una bravata, invece durante la notte altri due cassonetti sono stati bruciati a Borgomeduna. Da quel momento le azioni si sono spostate nel quartiere della Grazie. Ne sanno qualcosa gli abitanti di via Murri, via Vesalio e via Dogana che hanno ripetutamente allertato, dopo la mezzanotte, la sala operativa dei Vigili del fuoco.
LA TRAPPOLA
Quella di ieri è stata la notte decisiva. I carabinieri di Stazione e Norm in questi 13 giorni si erano concentrati su tre sospettati: la giovane donna e i due maghrebini, uno tunisino e l’altro marocchino, entrambi in attesa di permesso di soggiorno per motivi umanitari. I militari avevano raccolto parecchi elementi, il quadro era completo e alla Procura era già stata inviata un’informativa. Lunedì due dei tre denunciati sono stati perquisiti. Non è servito a nulla, perchè durante la notte hanno colpito nuovamente in via Dogana. Ieri notte il personale ha pattugliato il quartiere nella fascia oraria in cui solitamente i piromani agiscono. Poco prima dell’1.15 eccoli arrivare in via Murri, appiccare il fuoco e scappare verso casa, che si trova sempre in quella zona. Verso le 2.50 nuovo allarme alla sala operativa dei Vigili del fuoco per un secondo cassonetto in via Vesalio. In questo caso l’incendio è stato scoperto successivamente perchè la combustione è stata molto lenta. L’abitazione della coppia è stata perquisita. Sono stati sequestrati vestiti e materiale che potrebbe essere stato utilizzato per appiccare i fuochi.
Cristina Antonutt Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino