Pochi pediatri sul territorio, bimbi senza medico: la rabbia dei genitori

Pochi pediatri sul territorio,m la rivolta dei genitori
PORDENONE -  Mancano pediatri sul territorio e scoppia la rabbia dei genitori. Via alla libera scelta del pediatra di famiglia per evitare di creare cittadini di serie A e...

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PORDENONE -  Mancano pediatri sul territorio e scoppia la rabbia dei genitori. Via alla libera scelta del pediatra di famiglia per evitare di creare cittadini di serie A e cittadini di serie B. È l’obiettivo della petizione popolare, sostenuta da 700 firme, che nei giorni scorsi è stata consegnata a Piero Mauro Zanin, presidente del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia. L’iniziativa mira a riequilibrare l’offerta di professionisti convenzionati con l’Azienda sanitaria tra i capoluoghi e le aree meno centrali, in particolare in montagna.  

Qualche esempio: chi risiede in città ha la possibilità di sceglier per il proprio figlio un pediatria tra una decina di professionisti; se invece si abita nelle zone montane e pedemontane (ma non solo) il raggio di azione si restringe del 90% e, in qualche caso, persino del 100%. Complessivamente i pediatri di base in provincia sono poco più di una ventina. La petizione, che ha come primo firmatario il pediatra di base Sergio Facchini ed è appoggiata dal consigliere regionale Stefano Turchet, sostiene la necessità di riformare il meccanismo della scelta del pediatra di famiglia modellandolo su quello del medico di medicina generale. Si chiede infatti che la suddivisone degli ambiti territoriali dei pediatri da parte degli organi competenti della regione e delle aziende sanitarie venga regolamentata. «Gli ambiti territoriali – riporta il testo della petizione – sono quelle suddivisioni del territorio dell’azienda sanitaria all’interno dei quali vengono assegnati i pediatri convenzionati a cui gli uffici anagrafe aziendali indirizzano i genitori per l’iscrizione del loro figlio. Attualmente, non esistono dei criteri a livello regionale per la suddivisione degli ambiti pediatrici né ci sono atti aziendali che li definiscano esplicitamente. L’attuale suddivisione appare il frutto di scelte storiche arbitrarie e mutevoli nel tempo che hanno seguito logiche contingenti. Il risultato finale è una individuazione di “ambiti territoriali”, mai certificata da atti aziendali, che viene ridiscussi a ogni variazione del numero della popolazione assistibile o del numero dei pediatri».
LA PROTESTA

Nel Friuli Occidentale non sempre i genitori possono compiere una vera scelta perché vengono di fatto limitati nel diritto di individuare un professionista al quale affidare le cure dei propri pargoli. Ci sono infatti località dove i neogenitori possono optare soltanto per l’unico pediatra “disponibile”, come accade a Caneva, Budoia, Polcenigo, Aviano, Roveredo in Piano, Fanna, Cavasso Nuovo, Meduno, Pinzano Al Tagliamento, Vito D’Asio. In altri comuni va ancora peggio, perché di pediatri non ce ne sono proprio come succede a Claut, Cimolais, Barcis, Andreis, Tramonti. «In questa situazione i genitori non hanno scelta e vengono indirizzati dagli uffici anagrafe distrettuali o comunali a quell’unico pediatra. In aggiunta la maggior parte degli ambiti dell’Aas5 ha due pediatri limitando notevolmente la scelta del professionista da parte dei genitori». La possibilità della liberà di scelta del pediatra, è infatti piuttosto vaga: «Alle volte viene concessa alla volte no – riporta il testo della petizione – alle volte i genitori vengono fatti attendere lungamente per completare una complicata procedura burocratica che richiede il passaggio a un comitato aziendale. Infatti è tale comitato che, secondo le normative presenti, dovrebbe dare il consenso o no alla scelta del pediatra che i genitori vogliono, ma che opera fuori dal loro ambito. Questa norma alle volte viene applicata alle volte no senza che se ne capisca il motivo. Quello che i genitori chiedono in questa petizione è che ci sia la garanzia della possibilità di scegliere liberamente il pediatra che desiderano all’interno di un congruo numero di professionisti e non tra uno o due. Molti genitori sono disponibili a spostarsi di qualche chilometro in più pur di avere il professionista di cui hanno fiducia». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino