Dorme e bivacca nel parco appena riqualificato, il Comune pensa al Daspo dalla città

Il bivacco al Parco Galvani
Su una panchina, nemmeno nascosta, la materializzazione dei timori di una parte dei cittadini. Il tutto a pochi giorni (nemmeno tre interi) dall’inaugurazione alla presenza...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Su una panchina, nemmeno nascosta, la materializzazione dei timori di una parte dei cittadini. Il tutto a pochi giorni (nemmeno tre interi) dall’inaugurazione alla presenza del sindaco Alessandro Ciriani. Al Parco Galvani rinnovato sono tornati i bivacchi. Uno, in particolare, è stato immortalato da un cittadino che non ha perso l’occasione per postare la fotografia su uno dei gruppi Facebook più conosciuti del panorama cittadino. E la polemica è tornata ad arroventarsi, con opinioni anche forti e qualche critica diretta anche nei confronti dell’amministrazione retta da Alessandro Ciriani. 


I FATTI


L’immagine è più che mai chiara e non lascia spazio a dubbi. L’inquadratura è posizionata su una delle panchine che costeggiano uno dei “sentieri” del parco Galvani. Si vede una persona distesa con addosso degli abiti o delle coperte per riposare. Un bivacco in piena regola proprio nel bel mezzo dell’area verde che il Comune vorrebbe tornasse una specie di oasi a beneficio dei cittadini. Sempre la stessa immagine mostra poi la luce del giorno. Non sembra centrare, quindi, l’apertura notturna dell’area verde, aspetto anche questo molto criticato. Ma il problema - questo il punto principale - è tornato a pochi giorni dalla riapertura del parco alla cittadinanza. 


LA STRETTA


Il Comune, interpellato sull’argomento, ha ammesso di essere a conoscenza del nuovo (ma vecchio) fenomeno. E ha annunciato a breve un giro di vite importante. Prima, però, si proverà una strada diversa per recuperare il soggetto che stazionava bivaccando a Parco Galvani dal punto di vista sociale. Il progetto procederà infatti in due fasi, con un solo obiettivo: impedire che i bivacchi si verifichino ancora, soprattutto nell’area verde rinnovata da pochissimo tempo. A parlare, spiegando lo stato dell’arte, è stato il vicesindaco e assessore alla Sicurezza, Emanuele Loperfido. «Molto probabilmente - ha spiegato il numero due della giunta guidata da Alessandro Ciriani - si tratta in questo caso di un soggetto già conosciuto sia alle forze dell’ordine che ai nostri agenti della polizia locale». Un cittadino straniero apparentemente senza fissa dimora. Non solo. Il personaggio sarebbe già conosciuto anche dai Servizi sociali del Municipio. E proprio attraverso questo servizio si tenterà la prima azione. 


CORRETTIVI


Bivaccare all’interno di Parco Galvani non si può. Le regole sono più che mai chiare. E l’attenzione delle forze dell’ordine (polizia locale in testa) è a livello alto. «Prima di passare - eventualmente - all’aspetto sanzionatorio della vicenda - spiega ora il vicesindaco di Pordenone Emanuele Loperfido -, proveremo a percorrere una strada diversa. Verificheremo infatti se il cittadino in questione abbia intenzione di intraprendere un percorso di inserimento abitativo tramite i Servizi sociali del Comune. E per questo è stata coinvolta anche la collega Guglielmina Cucci, assessore alle Politiche sociali». 


Ma è allo studio anche la soluzione che seguirebbe invece il solco della linea dura. «Se invece verificheremo che il cittadino bivacca per una sua libera scelta (e quindi non per una reale emergenza di natura abitativa, ndr) allora lì non potrà stare e provvederemo a una misura di allontanamento dalla nostra città». Quindi, banalmente, a un Daspo urbano. 

 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino