Nuovo parcheggio in viale Dante: 32 posti, costo 250mila euro

Una panoramica di viale Dante: sulla destra sarà realizzato il parcheggio
PORDENONE - Duecentocinquantamila euro di investimento per un parcheggio da 32 posti auto, che potrebbero poi essere incrementati con la realizzazione di ulteriori piani. Via...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PORDENONE - Duecentocinquantamila euro di investimento per un parcheggio da 32 posti auto, che potrebbero poi essere incrementati con la realizzazione di ulteriori piani. Via libera del Consiglio allo studio di fattibilità e alla variante per il nuovo parcheggio di viale Dante, da realizzare negli spazi di quella che era la ex caserma dei vigili del fuoco. “La strategia - spiega l’assessore alla Mobilità Cristina Amirante - è quella di sfruttare l’asse di distribuzione interna del ring, in modo tale da indirizzare il traffico all’interno di questo anello. L’obiettivo è togliere il traffico parassita dovuto alla ricerca del posto auto”.  A illustrare il progetto, l’ingegnere Giuseppe Ligammari di Coprogetti. L’area è quella che si trova tra viale Dante, via Fratelli Bandiera, piazza Risorgimento, viale Trieste e viale Cossetti, per una superficie di circa mille metri quadrati, attualmente accessibile da viale Dante con un cancello carraio e un cancello pedonale. “E’ un’ex caserma - spiega Ligammari -, costituita da un fabbricato a due piani e da un baraccamento che ospitava l’ex officina e l’area per il ricovero attrezzi, oltre a un’area esterna centrale. Gli obiettivi del progetto consistono anzitutto nel riqualificare quest’area dismessa per realizzare un parcheggio strategico, nelle immediate vicinanze del centro storico, collegando piazza Risorgimento e viale Dante anche attraverso via Fratelli Bandiera. Il progetto consiste nella realizzazione di 32 stalli, di cui uno per disabili. Viene realizzato l’accesso da viale Dante attraverso una rampa, per poi uscire in via Fratelli Bandiera attraverso un’altra rampa. Verranno realizzate anche due rampe per disabili, mentre dal punto di vista della dotazione impiantistica il parcheggio sarà illuminato da cinque nuovi corpi illuminanti, verrà dotato di un parcometro e segnaletica”. Fra i motivi di perplessità, la tariffa prevista di 1,40 euro all’ora: “Tutti i posti auto che si affacciano sul ring hanno una tariffa di 0,8 o 1,20 euro: come mai questa tariffa più alta? Dalla lettura della convenzione emerge che anche con 1,20 ci sarebbe un buon margine di 10mila euro considerato che con i parcheggi non bisogna fare cassa”.

ARCHIVIO DI STATO
La realizzazione del parcheggio manda in soffitto l’ipotesi di collocare nella ex caserma l’Archivio di Stato, come fa notare Piero Colussi (Cittadini). Ma per l’Archivio di Stato spunta ora la soluzione della ex caserma “Monti”: “l’Agenzia del demanio - spiega Amirante - ha stabilito, in base a linee guida che arrivano dallo Stato, di non pagare più affitti, e quindi di non utilizzare locali diversi da quelli di proprietà dello Stato. Il trasferimento è dunque previsto all’ex caserma “Monti”, dove viene anche realizzata la nuova caserma dei vigili del fuoco”.
CASAPOUND

Alla quarta interrogazione in due anni sui cartelli al parco arriva il nome di CasaPound: “L’autore materiale del gesto non è stato individuato - ha spiegato l’assessore alla Sicurezza Emanuele Loperfido dopo aver snocciolato i riferimenti normativi sui profili di responsabilità dell’obbligato in solido -. Di conseguenza, l’ipotesi giuridicamente percorribile sarebbe quella di coinvolgere l’obbligato in solido, ossia il referente nazionale di CasaPound. Ma ogni tentativo di notifica esperito ha dato un esito negativo. In un’ottica di tutela amministrativa, si è percorsa una strada diversa, tale comunque da stigmatizzare questa condotta, e si è invitato negli Uffici del Comando della Polizia locale l’esponente provinciale di CasaPound per riprendere l’accaduto”. “Fino a metà dell’intervento abbiamo temuto che il nome di CasaPound non venisse fuori neanche questa volta - è il commento di Daniela Giust (Pd).
Lara Zani Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino