PORDENONE - Duecentocinquantamila euro di investimento per un parcheggio da 32 posti auto, che potrebbero poi essere incrementati con la realizzazione di ulteriori piani. Via...
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ARCHIVIO DI STATO
La realizzazione del parcheggio manda in soffitto l’ipotesi di collocare nella ex caserma l’Archivio di Stato, come fa notare Piero Colussi (Cittadini). Ma per l’Archivio di Stato spunta ora la soluzione della ex caserma “Monti”: “l’Agenzia del demanio - spiega Amirante - ha stabilito, in base a linee guida che arrivano dallo Stato, di non pagare più affitti, e quindi di non utilizzare locali diversi da quelli di proprietà dello Stato. Il trasferimento è dunque previsto all’ex caserma “Monti”, dove viene anche realizzata la nuova caserma dei vigili del fuoco”.
CASAPOUND
Alla quarta interrogazione in due anni sui cartelli al parco arriva il nome di CasaPound: “L’autore materiale del gesto non è stato individuato - ha spiegato l’assessore alla Sicurezza Emanuele Loperfido dopo aver snocciolato i riferimenti normativi sui profili di responsabilità dell’obbligato in solido -. Di conseguenza, l’ipotesi giuridicamente percorribile sarebbe quella di coinvolgere l’obbligato in solido, ossia il referente nazionale di CasaPound. Ma ogni tentativo di notifica esperito ha dato un esito negativo. In un’ottica di tutela amministrativa, si è percorsa una strada diversa, tale comunque da stigmatizzare questa condotta, e si è invitato negli Uffici del Comando della Polizia locale l’esponente provinciale di CasaPound per riprendere l’accaduto”. “Fino a metà dell’intervento abbiamo temuto che il nome di CasaPound non venisse fuori neanche questa volta - è il commento di Daniela Giust (Pd).
Lara Zani Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino