PORDENONE - A causa di un'asfissia neonatale che non sarebbe stata rilevata né trattata dai medici una bambina, che ora ha due anni e mezzo, è rimasta completamente...
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La vicenda è oggetto di una querela che chiede di individuare eventuali responsabilità, ora al vaglio della Procura. Il 16 agosto la donna viene ricoverata per minaccia di parto prematuro. I tracciati della prima ora, ricostruisce la denuncia, «appaiono sicuramente non rassicuranti». Le cose non migliorano nelle ore successive, ma ciò nonostante secondo i genitori, nulla venne fatto dai medici. Poi, alle 12.41 si intervenne con taglio cesareo d'urgenza, la bimba nacque ma dopo tre minuti diventa cianotica e c'è bisogno di somministrarle ossigeno.
«Neppure di fronte all'episodio di cianosi», osserva la querela, vennero fatti esami. «Nulla è stato fatto nell'immediatezza», sostiene la famiglia, nemmeno nel corso della degenza nell'unità di Terapia Intensiva neonatale, da cui venne dimessa 25 giorni dopo la nascita. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino