Lo studente 25enne che costruisce orologi e sfida i colossi del lusso

Marco Brisotto, lo studente 25enne che costruisce orologi e sfida i colossi del lusso
PORDENONE  - I primi cinque esemplari numerati li ha tenuti per sé, racchiudono la passione ardente, quasi spregiudicata, di chi decide di cimentarsi in un'impresa...

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PORDENONE  - I primi cinque esemplari numerati li ha tenuti per sé, racchiudono la passione ardente, quasi spregiudicata, di chi decide di cimentarsi in un'impresa coraggiosa: mettersi a produrre orologi artigianali made in Italy di fascia medio alta confrontandosi con colossi del lusso. Senza farsi frenare dalle preoccupazioni per le difficoltà, i costi, e soprattutto la concorrenza. Marco Brisotto, pordenonese di 25 anni, ha scelto Efesto, il dio greco del fuoco, come simbolo della prima serie dei suoi orologi.



Suoi nel senso letterale del termine, visto che negli ultimi due anni ha iniziato a produrli. E per farlo non solo se li è disegnati, ma ha girato tutta Italia a caccia di artigiani capaci di realizzare quello che aveva nella sua testa. Trovare mani esperte non è stato semplice: «Mi sono reso conto che realizzare tutte le componenti veramente made in Italy è più complesso di quanto si creda. E costoso». 
 
La sua avventura è nata due anni fa, quando ha iniziato ad abbozzare i primi disegni dell'orologio della serie denominata Antefatto: orologi di elevata complessità artigianale completamente personalizzabili nel minimo dettaglio e rifinitura, riconoscibili dalla ghiera dodecagonale sfaccettata. A due anni di distanza, a gennaio ha aperto la start up innovativa di cui è amministratore delegato e che coinvolge altri tre soci: un trentenne trevigiano, Simone Cigaina, soprannominato MacGyver proprio per le spiccate doti ingegneriestiche che segue la prototipazione; i pordenonesi Alessandro Prosdocimo e Alberto Sandrin, un po' meno giovani dei due creativi, capaci di fornire consulenza commerciale e amministrativa e strategica. «Sono sempre stato appassionato di orologi, anche se il mio interesse più grande sono le auto. Sono oggetti che hanno due elementi in comune, l'estetica e il fatto di essere oggetti di elevata meccanica - racconta - Inizialmente pensavo di far realizzare un orologio per me. Allora ho cercato chi potesse farlo cercando tra le aziende specializzate tra Vicenza e Noventa di Piave. Ma volevo qualcosa che andasse oltre al modello standard. Allora ho deciso di farlo io. Così sono nati i Portus Naonis Watches». 
Si fa presto a dire Made in Italy. «Il concetto è che è sufficiente assemblare i pezzi in Italia per avere il marchio, perché l'assemblaggio viene inteso come ultima trasformazione. Io però volevo il vero Made in Italy, con tutti gli elementi realizzati da noi». «Non a caso ci chiamiamo Portus Naonis Watches. Il legame con Pordenone è fondamentale. Qui sono nato. È una questione di radici, provenienza e storia». Una vocazione artigianale imparata dal nonno Paolo: «Era un mastro fabbro, suoi lavori sono disseminati in tutto il Triveneto. Io passavo giornate intere con lui in laboratorio, dove tuttora spesso trascorro del tempo. Ho trovato i suoi disegni, tra cui il bozzetto preparatorio per un rosone in ferro battuto fatto in collaborazione con le Ceramiche Galvani. Da quel disegno ho preso il dettaglio di Efesto che è inciso sul fondello degli orologi».

Oggi per realizzare un orologio ci vuole almeno un mese dall'ordine. Marco ne ha disegnato tutte le componenti: ghiera, cassa e fondello in acciaio 316L (altamente resistente all'ossidazione) vengono realizzata da una ditta di Spresiano (Treviso); i cinturini in caucciù e le fibbie a Vicenza; i cinturini in pelle a Genova; le lancette arrivavano da Somma Vesuviana ma probabilmente il fornitore diventerà un artigiano friulano. La pasta luminosa che evidenzia gli indici e le lancette, da Firenze. Poi ci sono le finiture estetiche: sabbiatura e satinatura di diversi tipi, lucidature dello spigolo a 45 gradi. Infine il packaging, una scatola di legno massallo, corredata da un coltellino appositamente dal Consorzio coltellinai di Maniago. Con un'importante azienda maniaghese sta per partire una nuova partnership per una nuova serie. Il movimento e la parte meccanica - l'orologio è un automatico - arriva dalla Svizzera. Poi c'è l'assemblaggio tra Pordenone e Trieste. Insomma un nuovo orologio prima di diventare tale compie diversi viaggi: Vicenza, Pordenone, Milano, Firenze, Pordenone, Trieste. Oggetti che oggi sono in vendita in alcuni negozi a Pordenone, Porto Cervo, Milano Brera e a breve Cortina. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino