PORDENONE Una nuova petizione per salvare le antiche mura della città. Il comitato di cittadini e residenti nel centro storico che da tempo porta avanti la battaglia per...
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La petizione popolare - una prima raccolta di circa 200 firme era già stata presentata nella primavere del 2017 - sarà presentata domani sera: l'appuntamento è per le 20,30 nella sala dell'ex Provincia di corso Garibaldi. Si tratta della prima iniziativa pubblica del comitato: viene organizzata dopo che la Soprintendenza ha dato il parere favorevole - facendo marcia indietro rispetto a un altro parere (di indirizzo diverso) del dicembre scorso - alla richiesta della proprietà dell'ex villa Tomandini. La serata sarà aperta dall'intervento della portavoce del comitato Sonia Zoldan. Interverrà Angelo Crosato, già conservatore del Civico museo d'arte e autore di molte pubblicazioni di storia locale. Seguirà il ricercatore storico Giorgio Zoccoletto. Dopo un dibattito in cui sarà coinvolto il pubblico la serata sarà conclusa da Guglielmo Cevolin, professore di Diritto costituzionale all'Università di Udine e di Legislazione dei beni culturali all'Ateneo di Bologna. Nel corso dell'incontro si potrà già firmare la petizione. La raccolta di firme proseguirà poi nella mattinata di sabato in piazza Cavour. «La proprietà dell'ex villa Tomadini, da decenni in rovina, intende costruire - sottolinea una nota del comitato - un nuovo edificio al posto degli attuali ruderi. Non ci opponiamo certamente a una nuova costruzione: l'attuale situazione deve essere superata, anche per il decoro della città. I progettisti incaricati dalla proprietà dell'area hanno però chiesto e ottenuto un parere favorevole della Soprintendenza ad aprire varchi carrabili e pedonali, che non sono mai esistiti, in quel che rimane dele antiche mura della città in vicolo del Lavatoio. Purtroppo - il Comune non ha rivendicato la proprietà delle mura e nulla ha opposto a questa richiesta. I proprietari desiderano consentire anche attraverso le mura il passaggio, a piedi o con le auto, dei futuri acquirenti delle unità abitative che prevedono di realizzare nell'area. Area - sottolinea ancora il comitato - che non è mai stata interclusa e ha da sempre un accesso carrabile e pedonale da via San Marco. Il Comune e la Soprintendenza sostengono che il passo carrabile, di tre metri per tre metri, verrebbe aperto al solo scopo di garantire una via di fuga alle auto in caso di improvvisa esondazione del Noncello. Se fosse vero - contestano i residenti - che qual varco solo a questo è destinato allora non si capisce perché realizzarlo: il Noncello esonda sempre lentamente lasciando il tempo agli abitanti di portare via e auto». Infine l'appello: «Non pensiamo che l'apertura dei passaggi carrabili potrà riguardare solo parti non antiche. In ogni caso un varco di tre metri avrebbe un impatto anche estetico negativo su una molto più ampia porzione di mura cittadine».
D.L.
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Il Gazzettino