MORSANO AL TAGLIAMENTO - Sedici anni, sono andati a Mussons in bici per la chiusura della “Sagra del Muss”. Poco prima delle 23.30 hanno telefonato alle mamme dicendo...
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I due ragazzi sanno di essere stati molto fortunati. B.D., il 16enne della frazione di San Paolo, sui social mostra la gamba con la fasciatura rigida e il cagnolino che dorme accanto: «Un souvenir di ieri sera”, scrive con una punta di amarezza. Anche M.N., di Villanova di San Michele al Tagliamento, mostra le conseguenze dell’investimento, che per lui sono state molto più gravi. L’amico, trasportato in ambulanza all’ospedale di Latisana, è stato dimesso con una prognosi di 20 giorni per una microfrattura al piede. Lividi e gonfiori sul corpo lasciano capire che l’urto è stato violento. Il 16enne di Villanova è ricoverato all’ospedale di Udine: 40 giorni di prognosi. Ha un trauma toracico e una brutta frattura a un piede, per la quale i medici hanno dovuto sottoporlo a un intervento chirurgico. C’era il rischio che potesse avere conseguenze molto gravi, fino alla perdita dell’arto, ma l’operazione è riuscita.
Via Centrale non è illuminata. I due ragazzi avevano le biciclette con le luci accese e stavano andando verso la rotatoria sulla Ferrata. In prossimità del cimitero, dalla stessa direzione di marcia, è arrivata a forte velocità una Golf. Ha travolto il ragazzo di Villanova e, di conseguenza, anche l’amico che lo precedeva scaraventandoli nel campo alla loro destra. Nell’impatto si è staccato il guscio dello specchietto laterale destro, trovato dai carabinieri di Casarsa sul ciglio della strada.
Non ci sono testimoni dell’investimento. A soccorrere i ragazzi è stato un automobilista di passaggio. Era con la moglie, quando ha visto un braccio sbucare dal fosso. Era quello del 16enne di San Paolo: «Aiuto, aiuto», ripeteva il ragazzo alzando il braccio. Erano le 23.30. Dieci minuti dopo via Centrale era illuminata dai lampeggianti delle ambulanze e delle auto dell’Arma. Anche se nessuno ha visto l’incidente, in tanti domenica notte si erano accorti di quella Golf che sfrecciava in via Centrale e si sono sentiti in dovere di dare un contributo alle indagini.
Cristina Antonutti Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino