PORDENONE I richiedenti asilo di cui si parla in questo caso, non sono quelli che spesso si trovano negli articoli di cronaca che godono della ribalta nazionale. Non si trovano a...
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LE CIFRE
Raggiunge quasi quota 1.500 il numero (più che triplicato) dei migranti irregolari rintracciati e arrestati dalla polizia di frontiera di Trieste nel corso del 2018. Più di 500 gli arrivi segnalati nei primi mesi di quest’anno. Sono soprattutto giovani uomini, le donne e le famiglie sono poche. I migranti sono algerini, pakistani e afghani. È raro incontrare persone al di sopra dei 35 anni. Dal canto suo, lo staff di Rete Solidale, che in Bosnia ci è andato, afferma con certezza: «La rotta balcanica in realtà non si è mai arrestata, non è mai stata chiusa». Ma ora che il Mediterraneo è diventato uno specchio d’acqua agitato, gli arrivi sono praticamente triplicati lungo il confine con l’ex Jugoslavia. Solo da maggio 2018, le autorità di Serbia, Montenegro e Bosnia, hanno registrato oltre 6.700 migranti e richiedenti asilo, più del doppio di quelli arrivati in tutto il 2017. E dai boschi del Carso, dove si stagliano ancora i vecchi confini di seconda categoria - oggi abbandonati - le colonne di migranti “invisibili” entrano in regione. L’avviso, a Pordenone, è arrivato forte e chiaro.
Marco Agrusti Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino