Mais Ogm, depennate multe per 40mila euro a Fidenato

Mais Ogm, depennate multe per 40mila euro a Fidenato
PORDENONE - C'erano quattro sanzioni da 10mila euro ciascuna, tutte legate alle semine di mais geneticamente modificato, rimaste in sospeso dal 2014. Da ieri Giorgio Fidenato,...

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PORDENONE - C'erano quattro sanzioni da 10mila euro ciascuna, tutte legate alle semine di mais geneticamente modificato, rimaste in sospeso dal 2014. Da ieri Giorgio Fidenato, l'imprenditore agricolo che da anni porta avanti la sua battaglia pro Ogm tra le province di Pordenone e Udine, non dovrà mettere mano al portafoglio. La direzione regionale del Servizio Foreste e Corpo forestale ieri gli ha notificato, a firma del dottor Adolfo Faidiga, un'ordinanza di archiviazione. Il motivo? La legge regionale la 5/2014, in virtù della quale erano state emesse le sanzioni, è illegittima, come stabilito dal Consiglio di Stato.

 
Immediata la reazione di Fidenato. «Chiederò i danni morali - afferma - Non tanto per me, visto che una parte andrà in beneficenza, ma perchè i consiglieri regionali sapevano che quella legge, fatta in fretta e furia per impedirmi di seminare mais Mon810, andava disapplicata, perchè adottata senza prima darne comunicazione alla Commissione europea, pertanto in contrasto con la prevalente normativa comunitaria». Fidenato intende segnalare il caso anche alla Corte dei conti affinchè verifichi se vi è stato un danno erariale.
Nel 2014 la Forestale elevò sanzioni per le semine fatte dall'azienda agricola In Trois di Arba, di cui Fidenato è legale rappresentante, in terreni che si trovano a Mereto di Tomba, Colloredo di Monte Albano, Vivaro e Fanna sulla base di verbali di accertamenti riferiti al mese di giugno. I successivi ricorsi di Fidenato, che ha portato al recente pronunciamento del Consiglio di Stato, hanno costretto la Regione Fvg a fare dietrofront. Le legge 5/2014, adottata d'urgenza per bloccare le semine, avrebbe dovuto essere sottoposta alla Commissione europea, perchè riguardava materie di sua competenza. La Regione non lo ha fatto, nè ha motivato la presenza di eventuali motivi d'urgenza. Questo fa sì la legge sia in contrasto con la prevalente normativa comunitaria. Non essendo stata adottata nel rispetto delle disposizione comunitarie in materia - si legge nell'ordinanza notificata a Fidenato - e fondandosi il verbale d'accertamento su una norma che il Consiglio di Stato ha ritenuto inapplicabile, il procedimento sanzionatorio va archiviato.

Adesso la battaglia prosegue davanti al Tar per le semine 2018. «Sono ancora in attesa che fissino l'udienza - osserva Fidenato - Se ho seminato anche quest'anno? No, non c'è più il casus belli». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino