Carne marcia, puzza: bonificati i tombini vicino a macelleria halal

Via Fratelli Bandiera dove c'è la macelleria
PORDENONE - Quando ha girato l’angolo del palazzo di via Fratelli Bandiera, dove al civico 3 c’è la macelleria halal, una zaffata puzzolente ha investito il...

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PORDENONE - Quando ha girato l’angolo del palazzo di via Fratelli Bandiera, dove al civico 3 c’è la macelleria halal, una zaffata puzzolente ha investito il dirigente del Servizio igiene degli alimenti di origine animale, Daniele Sisto. Il veterinario doveva notificare all’immigrato che la gestisce da tre settimane la sospensione dell’attività di vendita della carne, provvedimento adottato in seguito alle carenze igienico sanitarie riscontrate durante l’ispezione del giorno precedente. Il gestore della macelleria aveva smaltito gli scarti di lavorazione, portato via tutta la carne e fatto pulizia. Eppure nel negozio c’era ancora un odore nauseabondo, ancora più accentuato all’esterno.  Sisto si è accorto che arrivava dai tombini e dalle bocche di lupo del palazzo. Serviva un intervento di bonifica, il gestore della macelleria non sarebbe stato in grado di risolvere l’emergenza igienico sanitaria. Alle 13 ha contattato l’assessore all’Ambiente, Stefania Boltin, che nonostante la vigilia di Ferragosto, ha trovato una soluzione in tempo reale. Ad assicurare il pronto intervento è stata la “Martin Ecologia & Servizi” di Porcia.

LA DISINFEZIONE
Una volta sollevati tombini e grate delle caditoie del condominio, gli operatori della Martin hanno trovato incrostazioni di grasso, pezzi di scarti della lavorazione della carne e acqua puzzolente con residui di grasso. «Con il caldo - ha spiegato Sisto - i batteri sono proliferati e gli odori possono attirare mosche o roditori». L’assessore Boltin ha supervisionato tutte le fasi della bonifica. «Si tratta di un intervento straordinario necessario - ha detto - La situazione non era tollerabile, abbiamo ricevuto segnalazioni da parte dei residenti, costretti a chiudere le finestre per via del cattivo odore». I pozzetti sono stati svuotati e lavati a fondo. È stato necessario usare anche un prodotto scrostante. Dopodichè l’area è stata risanata con prodotti probiotici in grado di degradare le sostanze organiche.
LE LARVE
Veterinario e assessore hanno nuovamente ispezionato la macelleria. I lavori di pulizia sono stati giudicati insufficienti. La “Martin” ha pertanto disinfettato anche il piccolo locale, ma mentre spruzzava i prodotti nel pavimento e nel piano di lavorazione della carne, si è scoperto che all’interno delle lampade c’erano delle larve e delle uova di mosca. Ci si è resi conto che nè il gestore della macelleria, che è lo stesso immigrato che ha il negozio di generi alimentari nel locale accanto, nè i collaboratori a cui si è affidato per le pulizie, sono stati in grado di risanare il locale. Gli è stato spiegato che dovrà rivolgersi a una ditta specializzata per adempiere alle prescrizioni indicate dall’Azienda sanitaria.
CONTAMINAZIONI
Ieri pomeriggio, intanto, è stato risanato tutto ciò che poteva essere fonte di contaminazione: i tombini che si trovano in strada, le caditoie del sottoportico e la pavimentazione dell’intero sottoportico (era scivolosa per via delle tracce di grasso). Su indicazione dell’amministratore condominiale, Giancarlo Gaspardo, un sopralluogo è stato fatto anche nello scantinato del condominio. Ma l’emergenza era soltanto all’esterno, dove gli operatori ecologici per oltre un paio d’ore hanno continuato a lavare, spazzare e spruzzare prodotti igienizzanti.
I COSTI

A chi sarà addebitata la fattura dell’intervento? A valutarlo saranno gli assessori Stefania Boltin ed Emanuele Loperfido, anche lui ieri in via Fratelli Bandiera. Difficile stabilire a chi attribuire l’emergenza. All’attuale gestione - avviata soltanto tre settimane fa - o alle due precedenti?
Cristina Antonutti
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Il Gazzettino