Alessandro campione d'informatica «Ma i più forti restano i cinesi»

Alessandro Bortolin campione italiano di informatica con la preside del Kennedy
 PORDENONE - Ha l’aria di un ragazzo come tanti, stesse passioni, musica e serie tv, tra tutte Lucifer, ciuffo ribelle, felpa nera con il cappuccio, non va...

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 PORDENONE - Ha l’aria di un ragazzo come tanti, stesse passioni, musica e serie tv, tra tutte Lucifer, ciuffo ribelle, felpa nera con il cappuccio, non va d’accordo con i libri di lettura, ma con un pc in mano fa faville, riesce a destreggiarsi tra algoritmi e strutture dati. Alessandro Bortolin, diciotto anni, studente all’Itis Kennedy, è il campione italiano assoluto di informatica, un traguardo che lo mette nell’olimpo di chi un domani potrà diventare qualcuno, stile Steve Jobs. Ovviamente la meta gli ha dato delle soddisfazioni inaspettate, ma di certo non lo ha cambiato. Ha dentro di sé l’umiltà di chi non si sente arrivato, ma desidera imparare ancora molto.   «E’ bello aver conquistato il primo posto – spiega Alessandro Bortolin - guardando la medaglia d’oro con rispetto e gratitudine verso una disciplina che è diventata un tutt’uno con la sua vita – ma so che ci sono ragazzi più bravi di me, io sono solo il migliore di quest’anno, ma non di sempre”. I suoi compagni della 5^B indirizzo informatico del Kennedy oramai sono abituati al successo del compagno, gli fanno i complimenti ma senza stupirsi più di tanto perché conoscono il valore del giovane nelle discipline scientifiche. La dirigente Laura Borin dimostra tutto l’orgoglio per una scuola che sforna talenti indiscussi. “In seconda superiore – racconta ancora il giovane studente - per caso ho scoperto la passione per l’informatica, mi veniva naturale programmare e così impiego a casa molto del mio tempo a farlo”. Per essere il numero uno in qualsiasi disciplina, fisica come della mente, è necessario allenarsi, il segreto sta tutto lì, così Alessandro tutti i giorni fa simulazioni e gare virtuali.

I CINESI
“I cinesi si piazzano sempre ai primi posti, sono loro i più bravi”, afferma, perché oramai la sfida è tutta online, perciò si misura non solo con coetanei, ma anche con universitari, pronti a trovare soluzioni a problemi complessi. L’informatica l’ha appresa tra i laboratori della scuola, dove vengono insegnati i linguaggi di programmazione, ma prosegue con uno studio personale, in cui è lui stesso il coach. Bortolin è conosciuto a livello nazionale e internazionale, ma anche nella galassia virtuale dove gli informatici del mondo intero si misurano a suon di sfide complesse. L’informatica è di casa, anche il fratello, Simone Bortolin, ex kennediano ha questa passione che con studio porta avanti alla Facoltà di Ingegneria informatica a Padova. Alessandro conquista il bronzo nelle olimpiadi nazionali a squadre, l’oro a livello individuale, la medaglia d’argento al master informatico a Bucarest, la medaglia d’oro all’Info one cup online nelle competizioni in cui sono coinvolti i giovani dell’Europa dell’est. Alle olimpiadi internazionali a Volterra si distingue e guadagna la medaglia di bronzo in Azerbaigian in rappresentanza dell’Italia, poi il bronzo alla finale a squadre nazionali di Bologna. In Grecia, alle olimpiadi dei Balcani, disputate la scorsa settimana si aggiudica la medaglia di bronzo, mentre il più grande risultato è quello di primo assoluto alle gare nazionali. 
IL RAGAZZO DI SEMPRE

Eppure, Bortolin resta il ragazzo di sempre che all’occorrenza spiega ai compagni se qualcosa a loro sfugge. Diverse aziende del territorio avranno gli occhi già puntati sul giovane, ma al momento anche se non ha ancora preso una decisione, pensa di tentare la strada della Scuola superiore di Udine in cui entrano solo otto studenti all’anno grazie ad un durissimo test di selezione. Sarebbe solo il primo passo perché il sogno è di quelli galattici. “Vorrei lavorare – dice – agli Studi della Google a Londra , un ambiente vivace e stimolante che ho avuto modo di conoscere da vicino quest’anno”. I presupposti ci sono tutti.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino