Il giornalista della redazione Tgr Rai del Friuli Venezia Giulia, Giovanni Taormina, è stato vittima di un nuovo, grave atto di intimidazione. A darne notizia è...
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IL«Aprendo l'auto questa mattina e trovando tre proiettili ho pensato che questa volta sono arrivati a casa - ha detto il giornalista ai microfoni della Rai -. In questi giorni, prima di andare in ferie, mi stavo occupando di rifiuti e stavo cercando di capire se alcune fonti fossero attendibili o meno. Ora siamo ai rifiuti. Negli ultimi giorni - ha proseguito Taormina -, qualcosa in zona era cambiato. Gente che non avevo mai visto prima, gente che entrava nella traversa vicino a casa e che appena ti avvicinavi al cancello scappava in retromarcia. Alcune volte una Bmw nera mi ha seguito. Qualcosa di strano c'era».
Non appena si è diffusa la notizia sono scattate numerosissime manifestazioni di solidarietà nei confronti del giornalista. «Chi pensava di colpire e intimidire Giovanni Taormina deve sapere che tutta la Tgr è a fianco del bravo collega - ha affermato il direttore della Testata giornalistica regionale Alessandro Casarin, nelle sue dichiarazioni riportate sempre sul sito del Tgr Rai Fvg -. Ho parlato con Taormina, continuerà a fare il suo lavoro di cronista in prima linea sul fronte dei temi che ha sempre seguito con particolare cura e precisione. Naturalmente gli vanno assicurati tutti gli strumenti, a salvaguardia della sua incolumità, per potere proseguire con sicurezza la sua preziosa attività giornalistica». Oltre a esprimere a lui la totale solidarietà e vicinanza, ci auguriamo che presto vengano individuati i responsabili di queste minacce. Chiediamo alle autorità di fare tutto il necessario per garantire l'incolumità di Giovanni Taormina e per consentirgli di continuare a svolgere liberamente il suo lavoro, hanno scritto in un comunicato congiunto Fnsi, Usigrai, Associazione stampa Fvg, Ordine dei giornalisti e il CdR della Rai Fvg. Solidarietà al giornalista e a tutta la redazione Rai del Friuli Venezia Giulia è stata espressa a nome dell'amministrazione regionale anche dal presidente della Regione Massimiliano Fedriga. «Chi si è reso colpevole di tale gesto va ricercato, identificato e punito affinché in Friuli Venezia Giulia non si verifichino più episodi che creano sconcerto e allarme nella nostra comunità», ha affermato Fedriga.
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Il Gazzettino