Droga, spaccio e sbandati: scatta il giro di vite nei parcheggi

Il parcheggio di via Vallona in centro a Pordenone
PORDENONE -  Siringhe e residui dell’attività di confezionamento di spinelli. È quello che sempre più spesso a terra trovano gli operatori di Gsm,...

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PORDENONE -  Siringhe e residui dell’attività di confezionamento di spinelli. È quello che sempre più spesso a terra trovano gli operatori di Gsm, la società che gestisce la sosta nei parcheggi in struttura in città. E aumenta la paura tra chi frequenta i park. In quella di via Oberdan, venerdì pomeriggio è morto un 38enne di Pordenone, molto probabilmente per overdose. Non è la prima volta che nelle aree di sosta al coperto muore qualcuno: a fine 2017, nella struttura di via Vallona, era stato trovato senza vita un 40enne indiano, raggiunto da un provvedimento di espulsione dal territorio italiano però mai ottemperato, che lì aveva cercato riparo dal freddo. Ora scattano maggiori controlli e ci sarà un giro di vite.   I parcheggi sono costantemente sorvegliati nel solo park di via Oberdan sono oltre 60 le telecamere installate - , il personale di Gsm è sempre vigile e, specie in orario notturno, sono frequenti i controlli delle forze di polizia. Tuttavia è impossibile prevenire episodi come quello che si è verificato venerdì pomeriggio.

LA SOCIETÁ
«E’ come se quell’uomo – puntualizza Antonio Consorti, amministrazione unico di Gsm – fosse venuto in quel parcheggio, nella parte nuova che ospita più di 200 posti macchina, a morire. Le immagini, attentamente visionate, parlano da sole: il 38enne, che era in compagnia di un’altra persona, stava fumando. All’improvviso si è accasciato». A quel punto l’amico, capita la gravità della situazione, era subito andato a cercare aiuto. «Un nostro dipendente – sottolinea Consorti – aveva visto attraverso le telecamere che c’era qualcosa che non andava e si era diretto verso di loro. Purtroppo per quella persona, nonostante l’arrivo dei soccorritori, non c’era più nulla da fare».
SPACCIO
Spaccio ed assunzione di sostanze stupefacenti sono fenomeni che a Pordenone sono costantemente sotto la lente di ingrandimenti delle forze di polizia e dell’amministrazione comunale. Quella del sindaco Alessandro Ciriani, anche in collaborazione con le società partecipate e con le associazioni che gestiscono strutture pubbliche, è un’attività di continuo monitoraggio e segnalazioni. «Siringhe se ne trovano – afferma Antonio Consorti, amministratore unico di Gsm – ma meno. Quello che rinveniamo sempre più spesso, negli anfratti dei parcheggi in struttura, sono sacchettini e qualcos’altro legato al consumo – immagino – di spinelli. Per tossicodipendenti e sbandati vari i parcheggi in struttura possono diventare luoghi dove potersi appartare. Nonostante ormai le telecamere siano ovunque, è anche vero che esistono degli spazi difficilmente controllabili. Se il nostro personale vede che c’è qualcosa che non va, com’è già successo, intervenire subito e allontana i malintenzionati». La paura è che possano verificare aggressioni ai clienti, anche se sino ad ora non è accaduto. 
I CONTROLLI

L’offensiva di Gsm contro degrado e consumo di sostanze stupefacenti (nei parcheggi in struttura) è già partita. Oltre a chiedere maggiori controlli notturni a polizia locale, polizia di stato e carabinieri, al vaglio di Consorti c’è la possibilità di richiedere, soprattutto in determinate occasioni o in concomitanza con alcune manifestazioni, l’ausilio della vigilanza privata. «Abbiamo inoltre provveduto - anticipa l’amministratore della Spa - alla sostituzione e all’implementazione del sistema di videosorveglianza, adeguando così gli impianti che risultavano ormai essere vetusti e non in grado di fornire immagini adeguate. Al parcheggio Vallona provvederemo, nei prossimi giorni, ad aumentare il numero delle telecamere». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino