PORDENONE - In certe ore della giornata è diventata una delle zone più a rischio della città. Anche perchè ci sono migliaia di ragazzi che ogni giorno...
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SESSO A BUON MERCATO
Quello dell’oro verde - se si parla della cannabis - è diventato un vero e proprio business. Se per le coltivazioni si preferisce la periferia, per lo spaccio vale la regola dei grossi centri abitati e delle aree maggiormente frequentate: a Pordenone la richieste di stupefacenti è elevata. E forse, almeno in questo comparto, la città del Noncello non ha nulla da invidiare a Udine e Trieste. Anche perché ad incidere è la stretta vicinanza con il Veneto dove, è ormai noto, soprattutto nel periodo estivo la domanda aumenta in maniera esponenziale. C’è di più. Se quello della droga è in fenomeno dilagante c’è un’altra situazione (delicata) che sta emergendo sempre nella stessa area: non è passato inosservato che giovani - italiane e straniere - offrano prestazioni sessuali per pochi euro. Soldi che, evidentemente, servono loro per mantenersi e mantenere qualche vizio. L’amministrazione comunale, dal canto suo, ha voluto prendere per mano la situazione e dalle promesse è passata ai fatti.
DEGRADO
L’obiettivo, naturalmente, è contrastare il degrado e garantire più sorveglianza e maggiore sicurezza in uno dei punti sensibili della città sotto più profili. «Un monitoraggio costante delle zone più critiche della città, come per esempio l’autostazione e l’adiacente parco Querini (nella mappa del rischio sono presenti diverse zone contrassegnate con il bollino rosso) - spiega l’assessore Emanuele Loperfido - si unisce ai potenziati controlli da parte della nostra polizia municipale e delle forze dell’ordine. I nostri vigili sono sul territorio con quattro pattuglie e sto notando come i nuovi agenti usciti dal concorso abbiano già appreso nozioni importanti».
Alberto Comisso
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Il Gazzettino