Spaccio di droga in autostazione
Mercato diviso tra quattro bande

Domenica 5 Maggio 2019 di Alberto Comisso
Cont5rolli antidroga in città nella zona dell'autostazione
7
PORDENONE - In certe ore della giornata è diventata una delle zone più a rischio della città. Anche perchè ci sono migliaia di ragazzi che ogni giorno la frequentano. È l’area dell’autostazione delle corriere, poco distante dalla stazione dei treni. Le segnalazioni parlano chiaro: una parte consistente del mercato dello spaccio si è spostata in quell’area. E a comandare sono quattro bande. Quello degli stupefacenti  è un mercato che non conosce crisi e, anzi, sembra essere in forte crescita. Droga sempre più presente tra giovani e giovanissimi.  Un fenomeno in aumento che, se prima sembrava essere contenuto, ora, grazie ai controlli mirati e capillari, sta venendo a galla con tutte le sue sfaccettature poiché coinvolge fasce d’età sempre più basse. Le telecamere installate nell’area della stazione della corriere di Pordenone hanno contribuito a mettere in luce un fenomeno che si sta facendo sempre più pericoloso. I controlli di carabinieri, polizia, guardia di finanzia ed unità cinofile sono diventati una costante, ma i pusher, dal canto loro, sembrano essere diventati sempre più scaltri e in grado di sfuggire alle retate degli uomini in divisa. Sono in grado di comunicare velocemente tra loro e, quindi, di darsela a gambe quando c’è il sospetto che stia per partire un’operazione antidroga. Da una parte ci sono gli italiani – un gruppetto di tossicodipendenti già noto alle forze di polizia che operano in città – dall’altra ci sono i pakistani, quelli che sono in attesa del riconoscimento dello status di profugo. In mezzo c’è una altra banda, sempre di stranieri, composta da persone provenienti dall’Est Europa. Anche se non mancano gli interessi di alcuni nordafricani. L’area della stazione di bus e treni per gli spacciatori è diventata florida. Del resto durante il periodo scolastico è stato calcolato che transitino quotidianamente, in media, tra i 15 e i 20mila studenti. Il 90 per cento sono minorenni. Produttori da una parte, consumatori dall’altra.
SESSO A BUON MERCATO
Quello dell’oro verde - se si parla della cannabis - è diventato un vero e proprio business. Se per le coltivazioni si preferisce la periferia, per lo spaccio vale la regola dei grossi centri abitati e delle aree maggiormente frequentate: a Pordenone la richieste di stupefacenti è elevata. E forse, almeno in questo comparto, la città del Noncello non ha nulla da invidiare a Udine e Trieste. Anche perché ad incidere è la stretta vicinanza con il Veneto dove, è ormai noto, soprattutto nel periodo estivo la domanda aumenta in maniera esponenziale. C’è di più. Se quello della droga è in fenomeno dilagante c’è un’altra situazione (delicata) che sta emergendo sempre nella stessa area: non è passato inosservato che giovani - italiane e straniere - offrano prestazioni sessuali per pochi euro. Soldi che, evidentemente, servono loro per mantenersi e mantenere qualche vizio. L’amministrazione comunale, dal canto suo, ha voluto prendere per mano la situazione e dalle promesse è passata ai fatti.
DEGRADO
L’obiettivo, naturalmente, è contrastare il degrado e garantire più sorveglianza e maggiore sicurezza in uno dei punti sensibili della città sotto più profili. «Un monitoraggio costante delle zone più critiche della città, come per esempio l’autostazione e l’adiacente parco Querini (nella mappa del rischio sono presenti diverse zone contrassegnate con il bollino rosso) - spiega l’assessore Emanuele Loperfido - si unisce ai potenziati controlli da parte della nostra polizia municipale e delle forze dell’ordine. I nostri vigili sono sul territorio con quattro pattuglie e sto notando come i nuovi agenti usciti dal concorso abbiano già appreso nozioni importanti».
Alberto Comisso
© RIPRODUZIONE RISERVAT
Ultimo aggiornamento: 10:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci