PORDENONE - Il dato: Pordenone è la città più cara del Friuli Venezia Giulia. La polemica: le classifiche di questo genere non hanno valore, perché...
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LE CIFREL'analisi dell'Unione nazionale consumatori ha permesso di stilare la classifica delle città più care d'Italia. Se a trionfare è Bolzano, il capoluogo con il rincaro pro capite più alto dello Stivale, Pordenone è risultata essere la città in cui si spende di più per il singolo bene di tutto il Friuli Venezia Giulia. Nel dettaglio, si segnala un rincaro dell'1,3 per cento rispetto al 2017 (l'anno preso in considerazione è stato lo scorso), con la spesa media che è salita di 322 euro in più a persona in dodici mesi. «Gli stipendi - ha detto il presidente dell'Unione nazionale consumatori, Massimiliano Dona - non sono certamente aumentati quanto il costo della vita e la stangata per le famiglie italiane arriva anche a toccare quota 351 euro l'anno. Nessun lavoratore dipendente ha avuto un incremento della retribuzione così consistente. Finché tutto aumenta, tranne quanto le famiglie percepiscono, è chiaro che i consumi resteranno al palo, ed il Pil non potrà salire in modo significativo, dato che fino a quando le famiglie non acquistano le imprese non vendono». A Udine, Gorizia e Trieste l'aumento del costo della vita non è stato così marcato.
LA POLEMICAMa i dati diffusi ieri dall'Unione nazionale consumatori non sono stati digeriti da tanti. Un primo esempio è fornito dall'Ascom, l'associazione di categoria che riunisce soprattutto i negozianti della provincia di Pordenone. A parlare è Alberto Marchiori, il quale tende a sminuire la portata dell'analisi condotta dall'Unione consumatori e a riportare la discussione su un piano locale. «Siamo abituati a questi numeri - ha premesso Marchiori - e certamente non ci spaventiamo. Anzi, certe analisi ci fanno sorridere. Non rappresentano realmente il territorio e non tengono conto di alcuni fattori fondamentali: a Pordenone, ad esempio, gli affitti sono rimasti pressoché stabili nell'ultimo anno ed entrare in un appartamento non costa come prima della crisi economica del 2008. Il risultato ottenuto dagli esperti dell'associazione nazionale tiene sicuramente conto di alcuni prodotti, ma altrettanto certamente ne dimentica altri. Sicuramente però in presenza di dati negativi si crea un danno a tutto il territorio, che invece cerca faticosamente di emergere in regione. Sarà un caso se tanti vengono a fare acquisti a Pordenone? Evidentemente le cose non stanno così come le rappresenta l'Unione consumatori. Forse il territorio lo rappresentiamo più noi, che abbiamo 3 mila imprese associate i cui titolari sono allo stesso tempo consumatori. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino