Guano e malattie, troppi rischi: il Comune in guerra con i colombi

Il Comune dichiara guerra ai colombi
PORDENONE - Il Comune e la società municipalizzata Gea lanciano un piano per il monitoraggio e il contenimento della presenza dei piccioni in città. Sarà...

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PORDENONE - Il Comune e la società municipalizzata Gea lanciano un piano per il monitoraggio e il contenimento della presenza dei piccioni in città. Sarà ingaggiata una sorta di “battaglia” contro i colombi in quelle aree del centro cittadini - e anche in alcuni quartieri, a partire da Torre - dove si è riscontrata una presenza di volatili superiore ai limiti previsti dagli istituti scientifici e dalle normative. Il monitoraggio compiuto nell’ottobre scorso ha mostrato una presenza di oltre 660 colombi nell’area centrale monitorata.  Nelle zone finite sotto osservazione si è riscontrata una presenza di 450-500 volatili in un’area di un chilometro e mezzo quadrato: un dato che è superiore a quello “tecnico” previsto, cioè circa 300 animali per chilometro quadrato. Superata la soglia limite il Comune ora passa alla fase dell’azione volta proprio a ridurre la presenza degli animali: sarà adottato un mix di strategie a cominciare dalla somministrazione degli antifecondativi e dalla sistemazioni di dissuasori puntiformi e reti anti-intrusione. In altre città - come ha precisato l’assessore all’Ambiente, Stefania Boltin - dove c’erano problemi analoghi con i farmaci anti-fecondativi in sette anni si è ridotta la presenza fino al 70 per cento. «Cercheremo - ha precisato l’assessore - di percorrere tutte le strade per limitare i problemi senza dover arrivare alla cattura e soppressione (previste dal piano regionale in materia, ndr): siamo una città “amica degli animali” per questo abbiamo voluto questo monitoraggio e cercheremo i metodi migliori per migliorare la situazione senza dover arrivare agli “estremi rimedi”». Nelle prossime settimane il Comune deciderà, dunque, quali strategie adottare anche sulla base dei preventivi delle aziende che si occuperanno dei piani e anche sulla base della disponibilità di spesa del Comune.

LA CONTA
Il “piano piccioni” prende le mosse dalle innumerevoli lamentele dei cittadini che giungono agli uffici comunali e alla Gea a causa della presenza dei colombi in alcune aree cittadine. Il Comune, prima di intraprendere iniziative, ha dunque incaricato un pool di esperti (tra i quali l’ornitologo Roberto Taiariol, Paolo Pietro Albonetti dell’Università di Genova e il veterinario Marco Pellizzari, con la collaborazione dell’Azienda sanitaria 5 e il coordinamento di Gea) di procedere alla conta dei piccioni. In una giornata di metà ottobre i tecnici con una squadra di dieci giovani volontari - gli “angeli del riciclo” di Gea - hanno battuto la città nelle vie e piazze delle nove zone da mappare. Armati di notes e apposite schede da riempire, tutti insieme e alla stessa ora, hanno percorso le vie contando i piccioni e cercando di individuare i nidi. Il metodo dell’avvistamento diretto è “scientifico”, come ha spiegato Marco Pellizzari, e presenta margini minimi di errore.
I NUMERI

Dalla conta è emerso che il problema non è solo percepito (dalle lamentele dei residenti) ma che esiste davvero. Nelle zone mappate sono stati individuati 660 volatili. Con una concentrazione di circa 450-500 colombi in un’area di circa 1,5 chilometri quadrati. Fatta la diagnosi e stabilito che c’è una “malattia” bisogna passare alla cura. «I rischi - come sottolineato da Luciano Bonadio dell’Aas5 - sono legati all’ambito agro-alimentare, cioé alla campagna dove c’è foraggio per animali che rischiano di contaminarsi con il guano, igienico-sanitari e di corrosione per le opere architettoniche». E Andrea Lodolo, amministratore unico di Gea ha precisato: «In presenza di concentrazioni di piccioni così elevate c’è un margine di peggioramento della situazione. Perciò è opportuno intervenire per evitare che vi sia un ulteriore aumento della presenza dei colombi».
Davide Lisetto
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Il Gazzettino