PORDENONE Senza dubbio le cure, ma un grande aiuto per battere il cancro che l'aveva colpita è arrivato dalla scrittura e dal tango argentino. Non...
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LA DANZA
Francesca che ha deciso di danzare la vita. “Io scrivo da sempre – racconta Martinuzzi – ma ho sempre scritto per me. La scrittura ha avuto un ruolo catartico, un modo per prendere le distanze. In questo caso ho scritto per le altre. Per condividere la mia esperienza e raccogliere fondi per l’acquisto delle cuffie refrigeranti per prevenire la caduta dei capelli durante la cura chemioterapica. A me i capelli sono caduti, e anche le sopracciglia, e proprio in quel momento ho voluto regalarmi un servizio fotografico con Caterina Santinello. Desideravo vedere l’immagine di me nel momento più difficile della vita, l’immagine della resilienza. Nella drammaticità del momento ero più viva e presente che mai. La sorte ha voluto che alla vigilia dell’appuntamento in studio, un’ecografia rivelasse un’ombra al fegato. Non avevo più dalla mia parte le statistiche di guarigione del tumore al seno. Niente. Forse avevo solo il tempo di salutare. Allora quelle foto sono diventate il ritratto della felicità, perché vivevo, come mai avevo fatto prima, nel presente, senza affidare la speranza di gioire a un futuro”. Come è cambiata la sua vita da quel momento? “La malattia mi ha riavvicinato a me stessa, ora c’è più consapevolezza, più gioia. E tanta gratitudine per chi mi è stato vicino, prima di tutto la mia famiglia e poi il personale medico, gli infermieri, eroi che vivono in trincea, e i colleghi sul lavoro, che mi sono venuti incontro in tutti i modi. Gli amici del tango che mi hanno organizzato una serata di tango a Lisbona. Sì perché tra una seduta di chemio e l’altra ho continuato a danzare, senza portare il foulard in testa come al lavoro, perché mi sentivo veramente me stessa”.
IL VIDEO
Il video è stata una vera bomba: 78mila visualizzazioni. “Baldoni è un disegnatore che lavora per la Disney, ha fatto i disegni dopo aver visto le mie foto, facendo un lavoro straordinario. Non è stato facile, perché ho parlato di cose molto intime, ma ho voluto superare l’imbarazzo perché si parlasse di prevenzione e di cure. La risposta della gente è stata incredibile. Molti mi fermano per la strada ringraziandosi, perché hanno una madre, una sorella, una famiglia con un tumore al seno o sono ammalate loro stesse”. Questa è la storia di Francesca che è entrata nell’arena, ha combattuto a viso aperto, e poi è caduta in un buco nero, ma dall’altra parte ha trovato le stelle.
Clelia Delponte Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino