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Se non si può ancora parlare di operazione in piena fase di decollo, poco ci manca. Sì, perché invece di un prevedibile “fermi tutti”, dai vertici del Fontanafredda Calcio è arrivato il più grande degli “avanti tutta”. È una porta spalancata verso il “Nuovo Pordenone”, quella palesata dalla società rossonera. E le parole sono quelle ufficiali del suo presidente, Luca Muranella. L’idea di una società polisportiva che abbia respiro e valore di caratura provinciale piace eccome. E si innesta perfettamente in un momento- quello che sta vivendo il Fontanafredda - di grande difficoltà dal punto di vista logistico e gestionale. Insomma, tutt’altro che un’idea campata in aria. C’è molto di concreto. E l’apertura sulla sponda di Fontanafredda può diventare decisiva.
IL QUADRO
Il Pordenone Calcio è stato dichiarato in liquidazione da poche ore.
IL MOMENTO
Il Pordenone Calcio come lo conoscevamo non esiste più. L’eredità morale del suo ex presidente Mauro Lovisa è ancora pesante e presente. Ma c’è la necessità di voltare pagina per poter anche solo iniziare a pensare di riavere una squadra con quel nome.
E il Fontanafredda negli stessi giorni vive una situazione più che mai pesante. Non può giocare nel suo stadio, quel Tognon rinnovato proprio per il Pordenone Calcio. I costi sono troppo alti. «Una situazione di difficoltà palese - ammette sempre il presidente dei rossoneri Muranella -. L’obiettivo immediato che abbiamo è quello di dare continuità al nostro progetto. E le sinergie possono essere una buona, buonissima soluzione».
IL FUTURO
Oggi lo stadio “Omero Tognon” di Fontanafredda è di fatto non utilizzato. Non c’è più la Triestina e la squadra di casa non può giocarci. I costi di gestione sono alti, perché l’impianto era stato ristrutturato per il professionismo, non per una società dilettantistica, con i suoi pregi e i suoi limiti. Il nuovo soggetto provinciale “erede” del Pordenone Calcio potrebbe venire in soccorso anche sotto questo aspetto. Avrebbe il nome e probabilmente anche la forza per sobbarcarsi anche la gestione di un impianto dispendioso come il Tognon. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino