Contro il degrado di viale Marconi un bosco nei palazzi

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PORDENONE - Il verde come strumento per mitigare l'ambiente e combattere il degrado. Lo spunto arriva da Alberto Marchiori, presidente provinciale di Ascom Confcommercio, che...

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PORDENONE - Il verde come strumento per mitigare l'ambiente e combattere il degrado. Lo spunto arriva da Alberto Marchiori, presidente provinciale di Ascom Confcommercio, che per la prima volta ha parlato di forestazione urbana. Un tema di cui si è discusso la settimana scorsa a Mantova città di origine dello stesso Marchiori nel corso del primo Forum mondiale sulle foreste urbane. Il futuro delle città potrebbe passare da qui. Gli spunti arrivano da Milano, Bologna e addirittura da Singapore che, pur disponendo di spazi ridotti, risulta essere ad oggi la metropoli più verde al mondo. La rigenerazione di una città si può esprimere a colpi di verde. Mentre si infiamma il dibattito sul futuro di viale Marconi, il presidente di Ascom Confcommercio lancia un'idea innovativa: ventilare le pareti degli immobili presenti lungo quel tratto della viabilità urbana così da attuare, attraverso il verde, una politica del risparmio energetico e al contempo contrastare il degrado.

«Ho proposto l'idea al sindaco Alessandro Ciriani afferma Marchiori e devo dire che da parte sua c'è stata la massima disponibilità a vagliare tutta una serie di iniziative correlate. L'esempio è quello di viale Marconi, ma il processo di forestazione urbana potrebbe calzare a pennello per tante altre zone di Pordenone che, per svariati motivi, sono finite nel degrado. Ventilare le pareti porterebbe sì un risparmio energetico e ridurrebbe le emissioni di gas inquinanti. Senza poi contare l'aspetto puramente etico, con un colpo d'occhio che non avrebbe eguali». Gli esempi, come detto, sono diversi. Milano, Bologna, Mantova, Singapore e alcune città della Francia che, addirittura, sono state ancora più lungimiranti. «Gli amministratori evidenzia il numero uno di Ascom Confcommercio hanno pensato bene di togliere l'asfalto dai cortili delle scuole, che sono stati addirittura aperti al pubblico, e di sostituirlo con l'erba. L'unica contraddizione? La paura dei genitori di fronte alla possibilità che i loro figli si potessero sporcare di terra o che venissero a contatto con qualche batterio».
Per quanto riguarda Pordenone sulla carta non c'è ancora nulla. È un'idea e come tale potrebbe rimanere qualora non si dovesse manifestare un certo interesse. «Per iniziare il processo di forestazione urbana evidenzia Marchiori sarebbe necessario disporre di due mani: quella pubblica e naturalmente quella privata. Dal pubblico mi auspico la ricerca e la messa a disposizione di incentivi ad hoc. Vi immaginate viale Marconi? Intere facciate occupate da piante e fiori colorati e una viabilità ripensata che tenga conto della presenza di aiuole curate? Magari pensando alla piantumazione di un alberello ad ogni compleanno di un bambino che vive lì».

Una partnership pubblico-privato, dunque, al fine di compensare parte delle emissioni di gas serra attraverso la messa a dimora di nuovi alberi. Il verde urbano può infatti apportare grandi benefici in termini di mitigazione e adattamento alle emissioni di gas climalteranti grazie alle funzioni biologiche delle piante, che consentono l'assorbimento di anidride carbonica e la depurazione dell'aria dagli inquinanti, contrastando così l'effetto isola di calore tipico delle città. «L'attività di forestazione urbana - sottolinea Marchiori - può, inoltre, favorire la riqualificazione degli spazi cittadini e migliorare la vivibilità della città con ricadute positive anche di carattere sociale. La necessità di ampliare gli spazi verdi al fine di migliorare la qualità della vita cittadina si coniuga al sempre maggior interesse delle aziende ad intraprendere un percorso volontario verso la sostenibilità ambientale». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino