Tempesta in Borsa per Atlantia, la controllante di Autostrade per l'Italia, che chiude la seduta in calo del 22% a 18,3 euro e affossa Piazza Affari (-1,8%). La Borsa di...
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Sin dall'avvio delle contrattazioni si era capito che per Atlantia si prospettava una seduta di Borsa difficilissima. È la stessa società ad affermare che le modalità di «annuncio da parte del governo» della procedura per il ritiro della concessione «possono determinare riflessi per gli azionisti e gli obbligazionisti». E gli effetti non si sono fatti attendere con gli analisti finanziari che hanno declassato il debito di Autostrade per l'Italia. All'inizio della seduta di Borsa, Atlantia non è riuscita a fare prezzo per poi accedere agli scambi con un tonfo del 25% a 17,5 euro, bruciando immediatamente 4,8 miliardi di capitalizzazione.
Il titolo ha poi toccato il valore minimo di seduta a 17,26 euro, scivolando sotto quota 18 euro per la prima volta dall'autunno del 2014.
Le vicende di Atlantia hanno pesato in Borsa anche per i 'socì dell'operazione Abertis. Il gruppo Acs ha chiudo a Madrid in calo dell'1,9% mentre a Francoforte la controllata tedesca Hochtief ha concluso in calo del 4,9%. L'ipotesi di revoca delle concessioni annunciata dal governo ha creato allarme tra gli investitori ed ha trascinato in rosso le aziende private collegate con le infrastrutture. In calo la galassia Gavio, il gruppo che gestisce oltre 4 mila chilometri di autostrade a pedaggio di cui 1.423 chilometri in Italia. Crollano Astm (-10,5%) e Sias (-7,3%) mentre contiene le perdite Autostrade Meridionali (-2,9%). Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino