OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
PORDENONE Il Polo tecnologico Alto Adriatico chiude il bilancio in utile e accoglie una ventina di nuovi soci, rovesciando il rapporto fra pubblico e privato nel capitale sociale. Scadeva infatti lo scorso 30 giugno il termine per la sottoscrizione di nuove azioni in seguito all'aumento di capitale di circa 700mila euro che l'Assemblea dei soci aveva deliberato a novembre. Il bilancio chiude con un utile di circa 7.300 euro, anche se quello su cui noi puntiamo di più spiega il presidente riconfermato Valerio Pontarolo è il bilancio sociale. Però dobbiamo naturalmente anche far quadrare i conti, il che non è sempre facile considerato che lavoriamo con rendicontazione».
I CONTI
A far tornare i conti e a portare il segno positivo è soprattutto l'attività di certificazione svolta dal Polo nei confronti di numerose aziende, del territorio e non solo, consentendo loro di accedere al credito d'imposta del 50% sull'acquisto di dispositivi tecnologici e su consulenze.
L'OPERAZIONE
Con il perfezionamento dell'operazione la Regione Friuli Venezia Giulia, che deteneva il 66,18 per cento del capitale sociale, passa al 49 per cento. «Questo permette spiega ancora il presidente di non essere più soggetti alla legge Madia e di operare in modo più snello. Ma rende anche giustizia alla vocazione imprenditoriale del territorio e alla vicinanza del Polo alle imprese». Le imprese che sono entrate nella compagine sociale sono state selezionate sulla base di una serie di requisiti che ne testimoniano il carattere innovativo, come la titolarità di brevetti o almeno il 3% del fatturato destinato a ricerca e sviluppo. «Da rilevare anche sottolinea Pontarolo che il Polo non può distribuire utili, e dunque la scelta dei privati non è motivata da ragioni di profitto, ma da una volontà di maggiore connessione con il Polo e vicinanza alla struttura». Con una delibera dello scorso 2 luglio la Regione ha affidato al Polo tecnologico il Cluster di scienze della vita, ossia lo strumento della Regione stessa per l'innovazione nella domanda e offerta in sanità. Al Polo tecnologico, in sostanza, il compito di intercettare e valutare le innovazioni che possono migliorare l'offerta sanitaria, per esempio sviluppando il settore della telemedicina.
Il Gazzettino