Pugni in testa e rapine: la polizia incastra il bandito dei portici

Gli agenti della Mobile in via Euganea
Padova - Il rapinatore dei portici non aveva lasciato la città. Era in attesa di colpire ancora. Aspettava la sera, quando avrebbe picchiato in testa un cittadino, che...

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Padova - Il rapinatore dei portici non aveva lasciato la città. Era in attesa di colpire ancora. Aspettava la sera, quando avrebbe picchiato in testa un cittadino, che camminava da solo al riparo dei portici, per rapinarlo del portafoglio e del borsello. Ma sulla sua strada ha incontrato gli investigatori della Squadra mobile della polizia, diretti dal vicequestore Mauro Carisdeo.  E’ un individuo albanese, che vive di espedienti. Lo hanno immortalato anche le telecamere. Il rapinatore dei portici è stato bloccato. E’ in stato di fermo di polizia per entrambe le aggressioni, avvenute martedì sera in via Barbarigo e in via Euganea.

LE VITTIME
Due sessantaquattrenni sono stati aggrediti con pugni in testa, tanto da finire entrambi al pronto soccorso. Due rapine commesse a distanza di dieci minuti l’una dall’altra. Sono state serate di paura. I cittadini avevano il timore di camminare da soli protetti dai tranquilli portici della città. Il rapinatore, un uomo vestito di scuro, poteva sbucare da qualsiasi occhio di portico. La prima aggressione è avvenuta alle 23,10 in via Barbarigo. Il sessantaquattrenne, residente nelle Riviere, rincasava tranquillamente sotto i portici. Doveva fare poca strada per essere a casa, quando è stato avvicinato da un individuo che lo ha aggredito. Gli ha preso il portafogli e poi lo ha colpito violentemente in testa. La vittima ha passato tutta la notte al pronto soccorso. Ha faticato per descrivere la rapina agli investigatori della Mobile. Ma una cosa ricorda molto bene. L’aggressore era un uomo di pelle chiara, non un extracomunitario. Nel portafoglio aveva 60 euro in contanti, il bancomat e una carta di credito. Il 64enne era a terra mezzo svenuto, stava telefonando a fatica al 113 per chiedere di essere soccorso. E prima che l’ambulanza del Suem arrivasse in via Barbarigo il suo aggressore aveva fatto solo alcuni centinaia di metri. 
IL SECONDO EPISODIO

Era in via Euganea, dove un altro sessantaquattrenne stava passeggiando tranquillamente sotto i portici per raggiungere il parcheggio dell’auto e rincasare al Bassanello. La seconda aggressione è stata ancora più violenta. La vittima si è sentita colpire alla testa ed è svenuta. Quando il sessantaquattrenne del Bassanello ha ripreso completamente i sensi a bordo dell’ambulanza del Suem non aveva più il borsello e si è reso conto di essere stato rapinato. I sanitari dell’ospedale lo hanno tenuto in osservazione per 24 ore. Secondo i medici del pronto soccorso del Policlinico, i due sessantaquattrenni sono stati colpiti da violenti pugni in testa. Il trauma cranico era evidente, contusioni comprese, ma in testa non c’erano le ferite causate da un sasso e da un arnese contundente. Gli investigatori della Mobile sono partiti dalle descrizioni confuse dei due cittadini. Soprattutto quelli inerenti la figura del rapinatore. E’ stato un lavoro duro. Pochi indizi e interminabili ore a visionare le memorie delle telecamere della zona sono bastati per identificare l’aggressore e portarlo in una cella della casa circondariale di strada Due Palazzi. 
Lino Lava Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino