ROVIGO - L'ombra lunga della mafia nigeriana si affaccia anche in Polesine. All'alba di ieri è stato infatti arrestato a Rovigo uno dei 32 destinatari...
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GLI ARRESTI
I 32 arrestati sono tutti accusati di aver fatto parte di due associazioni a delinquere di stampo mafioso, attive a partire dal Cara, il Centro accoglienza richiedenti asilo, di Bari, cellule autonome delle fratellanze internazionali Supreme Vikings Confraternity Arobaga e Supreme Eiye Confraternity. Le indagini hanno preso le mosse dalle denunce sporte a fine 2016 da due nigeriani ospiti del Cara, che hanno raccontato di esser stati vittime di pestaggi, rapine e tentativi di arruolamento. Molte delle violenze commesse nel centro, fra i quali anche un omicidio e uno stupro di gruppo, si ritengono proprio frutto della guerra fra clan, fra i Vikings e gli Eyie. Entrambe le gang reclutavano adepti con cruenti riti di iniziazione e commettevano violenze e rappresaglie, il cosiddetto drill, appunto, elemento più caratterizzante della metodologia mafiosa come potere di punire chi non si adeguava alle regole dell'associazione, uno stato nello Stato. «Questa notte gli taglierò le orecchie a quel Junior, si comporta male, gli farò drill», è uno dei passaggi delle intercettazioni. «Nei confronti delle donne nigeriane si sottolinea - è emersa anche la vessazione psicologica riservata a un ceto ritenuto inferiore, buono solo a soddisfare le esigenze sessuali e a produrre denaro attraverso la prostituzione. Emblematica la figura delle cosiddette blu queen, donne considerate una merce di proprietà esclusiva del gruppo degli Eyie dopo essersi sessualmente concesse ai capi e destinate a gestire, per loro conto, le giovani prostitute fatte entrare nel Cara». Una delle principali attività illecite era lo sfruttamento della prostituzione, ma non mancava anche il pizzo ai mendicanti.
Francesco Campi Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino