ROVIGO - Caldo, caldissimo. Un’afa che ha fatto boccheggiare tutti. Un abbraccio asfissiante fortunatamente arrivato al capolinea, ma che negli ultimi giorni ha veramente...
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FENOMENO SENZA PRECEDENTI
Ma il fenomeno, solitamente più frequente verso le ore serali, si è manifestato in forma maggiore rispetto a quanto mai visto prima ed è stato segnalato in più casi e in più forme. In particolare, nel pomeriggio di venerdì, nel Canalbianco, tra il ponte di Fenil del Turco e il ponte di Sant’Apollinare, un gran numero di animali boccheggianti a pelo d’acqua, carpe e pesci gatto, ma non solo, è stato documentato con fotografie da Luciano Zanforlin, già presidente del Sindacato della Rotonda e fotografo master di Google: «I pesci - spiega - non riescono a respirare per l’eccessivo calore e la scarsa ossigenazione dell’acqua e vengono tutti a galla. Sono nato e cresciuto sul Canalbianco e non è la prima volta che vedo una cosa del genere, ma mai finora in forma così estesa: è un segnale preoccupante».
TEMPERATURE TROPICALI
Del resto, venerdì, la centralina Arpav a Sant’Apollinare, alle 15.30, ha registrato una temperatura di 37,7 gradi. Mercoledì, alle 15.15, a Castelnovo Bariano, la temperatura registrata è stata addirittura di 38,1 gradi. Alla stessa ora a Pettorazza erano 37,3 gradi, a Rosolina 34, a Porto Tolle 35.5, a Pila 32,3. Temperature che hanno superato anche i record di luglio, anche se fortunatamente non ci sono state, come il mese scorso, le cosiddette “notti tropicali”, ovvero con le minime superiori a 24 gradi.
Non a caso, secondo le rilevazione della Nasa, riportate in un’analisi Infodata Sole 24 Ore, la temperatura dello scorso luglio è stata di 0,43 gradi più alta di qualsiasi luglio precedente e di 1,18 gradi più alta della media delle temperature dei mesi di luglio dal 1951 al 1980. E i primi cinque luglio più caldi dal 1880 sono stati negli ultimi cinque anni. L’ondata di calore di questa seconda metà di agosto, come sottolinea l’Unità organizzativa di Meteorologia e Climatologia di Arpav, ha fatto schizzare le temperature «su valori ben superiori alle medie, specie considerando il periodo piuttosto avanzato, ormai verso la fine, della stagione estiva. I valori termici caratterizzanti questa massa d’aria anticiclonica sono elevati. Per quanto riguarda il Veneto raggiungono i 22-23 gradi in libera atmosfera a 1.500 metri. In pianura le stazioni Arpav hanno registrato valori fino a 36-37 gradi nella giornata di martedì 22, con valori più elevati sulle zone occidentali e sulla pianura settentrionale, e valori fino a 34-37 gradi nei capoluoghi di provincia. Notevoli anche i valori di temperatura percepita (indice Humidex), che ha raggiunto nei periodi più caldi della giornata i 43-45 gradi in molte zone».
ARRIVA LA BUFERA
Tutto però è arrivato al termine: «L’irruzione da nordovest di correnti occidentali porterà aria ben più fresca anche a sud dell’arco alpino, con precipitazioni e calo generale delle temperature, sul Veneto e anche altrove. Le temperature caleranno progressivamente portandoci all’inizio della prossima settimana a valori addirittura lievemente inferiori alla media del periodo, con un abbassamento anche di 10-12 gradi nelle massime». La paura è che, come già accaduto al termine dell’ondata di calore di luglio, l’enorme sbalzo possa portare a fenomeni violenti, come le terribili grandinate del mese scorso.
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Il Gazzettino