Opposizione all'attacco sulla demolizione dell'ex centrale: «Ignorati lavoratori e imprese locali»

I primi lavori di demolizione dell'ex centrale di Polesine Camerini
PORTO TOLLE - Nuovo attacco frontale di Progetto Civico coi consiglieri Valerio Gibin e Silvia Siviero alla giunta Pizzoli, rea, a loro dire, di non aver garantito il lavoro alle...

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PORTO TOLLE - Nuovo attacco frontale di Progetto Civico coi consiglieri Valerio Gibin e Silvia Siviero alla giunta Pizzoli, rea, a loro dire, di non aver garantito il lavoro alle maestranze locali nell’ambito della dismissione della ex centrale Enel di Polesine Camerini. «La giunta - inizia la bordata - dopo che in quattro anni non è stata capace di fare un’opera pubblica degna di nota, se non la passerella per raggiungere la spiaggia di Barricata e il prossimo Museo della pesca a Scardovari, neanche ora, con la riconversione a villaggio turistico dell’ex centrale Enel - un investimento da 50 milioni di euro che doveva impiegare venti imprese - è riuscita a tutelare i lavoratori locali».

«Dopo mesi dall’inizio della demolizione sbandierato a gennaio - proseguono i due consiglieri d’opposizione - e dopo tante visite di autorità, la situazione è drammatica per le imprese portotollesi e rodigine. Su circa 70 operai che lavorano nel cantiere quelli residenti a Porto Tolle si contano sulle dita di una mano; le aziende locali poi sono pari a zero». «Non sono bastati i dati sui redditi che dànno Porto Tolle come fanalino di coda in Veneto - insistono Gibin e Siviero - la corsa all’emigrazione che ci ha portato sotto i novemila abitanti, il tasso di vecchiaia tra i più alti d’Italia ed il tasso di natalità tra i più bassi; tutto questo non è bastato a far pensare al sindaco ed alla sua giunta di fare un accordo quadro per i lavori di demolizione e per la costruzione e l’avvio del villaggio».

«LAVORO IGNORATO»

Progetto Civico infine affonda: «Forse è troppo difficile per una giunta “social” pensare che c’è bisogno di lavoro concreto, che bisogna aiutare le ditte locali che molte volte non possono competere con i colossi, che bisogna far lavorare gli abitanti altrimenti se ne vanno. Purtroppo - e lo abbiamo visto in questi quattro anni - questo modo di fare e di non agire è sintomatico di questa amministrazione, che è brava a fare annunci ma manca totalmente di concretezza». 

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Il Gazzettino