Protesta pubblica e in rima contro l'apertura del fast food Kfc in piazza delle Erbe El galeto merican

Protesta pubblica e in rima contro l'apertura del fast food Kfc in piazza delle Erbe El galeto merican
VERONA - «Cari amici veronesi,  voria ancora respirar quel profumo de pearà che te parla de onestà». Finisce così la poesia in pieno stile...

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VERONA - «Cari amici veronesi,  voria ancora respirar quel profumo de pearà che te parla de onestà». Finisce così la poesia in pieno stile Barbarani appesa nella notte sulla statua del poeta in piazza delle Erbe, nel cuore di Verona. Un grido di protesta, colto e raffinato, contro quello che per molti è l'ennesimo schiaffo alla bellezza di Verona: lo sbarco dell'ennesimo fast food americano, un Kentucky Fried Chicken (Kfc). E proprio nella piazza simbolo della città, in epoca romana sede del Foro e poi del potere politico e con gli Scaligeri che ospitarono Dante in fuga da Firenze, racchiusa tra il duecentesco Palazzo della Ragione, la Torre dei Lamberti, il barocco Palazzo Maffei del XVII secolo, la Domus Mercatorum del 1300.



Nella notte, infatti, qualcuno ha issato sulla statua dedicata a Berto Barbarani, che guarda piazza delle Erbe, un manifesto con una poesia in dialetto veronese per esprimere la sua contrarietà all'apertura del fast food annunciato pochi giorni fa dalla stessa catena americana del pollo fritto entro l'estate. «Eco qua, mondo balengo no ghe più nessun rispeto. Manca poco che qua “svengo” par la supsa el galeto», attacca la poesia intitolta “El galeto merican”. Che poi prosegue: “I m'ha dito che dedrio i me mete el polo frito, quel vestio a stele e strisce che, un pocheto, el me tradisce»,.
Una “poesia aperta” alla città per dire no a quello che si ritiene uno schiaffo alla sua bellezza d alle tradizioni. Una protesta che sta facendo discutere, anche perché contro il progetto già si erano sollevate le voci dell'ex sindaco Flavio Tosi e della civica Traguardi.

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Il Gazzettino