La piena continua a far paura, il Po è ancora sorvegliato speciale

La piena continua a far paura, il Po è ancora sorvegliato speciale
ROVIGO - La piena del fiume Po continua a essere monitorata nel suo lento deflusso verso il mare. Nella scala con cui l'Aipo misura la criticità della situazione, nella...

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ROVIGO - La piena del fiume Po continua a essere monitorata nel suo lento deflusso verso il mare. Nella scala con cui l'Aipo misura la criticità della situazione, nella zona del Delta il livello è salito da giallo (basso) ad arancione (moderato), mentre a monte, a Pontelagoscuro, il colore è giallo con una tendenza a stabilizzarsi e a tornare nella normalità. «L'apparente contraddizione - spiegano gli ingegneri dell'Agenzia Massimo Valente e Marco Zorzan - si deve alle maree eccezionali che hanno di fatto bloccato l'apporto del fiume al mare. Il fenomeno dello scarico ridimensionato che ha fatto alzare il livello del Po nel Delta, poi, è stato accentuato dalle massicce precipitazioni, con diversi affluenti che sono andati in regime di piena e si sono poi riversati nel corso principale».

 

LIVELLO ARANCIONE
Nel corso della giornata di ieri, il livello di criticità registrato ad Ariano è così passato da giallo ad arancione e per Cavanella gli indicatori indicavano come prossimo l'analogo innalzamento. Nel frattempo sono scattate le operazioni del personale di Aipo, che è intervenuto sul campo per monitorare il passaggio della piena. È partita la vigilanza lungo gli argini e in particolare sui punti più sensibili, mentre viene tenuti sotto osservazione il fenomeno dei fontanazzi. Anche nella Sacca di Scardovari, dove la mareggiata non ha solo devastato le installazioni dei pescatori, ma ha parzialmente danneggiato il sistema di difesa arginale, sono già state avviate le attività di ripristino. «Da venerdì - concludono Valente e Zorzan - sono previste altre piogge. Ci conforta il fatto che a monte la situazione si vada stabilizzando: ora dipende solo dalla capacità del mare di ricevere la piena che si è fermata nella zona del Delta».
Enrico Garbin  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino