Pnrr, vittoria dei Comuni arrivano altri 905 milioni per i progetti delle città

Mario Conte sindaco di Treviso alla guida dell'Anci veneto
VENEZIA - I municipi del Veneto hanno vinto la loro battaglia. Grazie a una mobilitazione politica e istituzionale, trasversale agli schieramenti, i Comuni sono riusciti a...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

VENEZIA - I municipi del Veneto hanno vinto la loro battaglia. Grazie a una mobilitazione politica e istituzionale, trasversale agli schieramenti, i Comuni sono riusciti a ottenere lo stanziamento di altri 905 milioni per la rigenerazione urbana, tratti dai fondi del Pnrr andati per la maggior parte al Sud: in questo modo saranno realizzati anche i 541 progetti, di cui 210 presentati dagli enti veneti, che erano risultati meritevoli di sostegno ma erano stati esclusi dal finanziamento. «È una grande vittoria dei sindaci che con tenacia e compattezza hanno portato avanti una partita fondamentale per il futuro dei nostri territori e delle nostre comunità», esulta Mario Conte, primo cittadino di Treviso e presidente di Anci Veneto, protagonista del blitz decisivo a Roma.

IL RETROSCENA

Fra giovedì e venerdì scorsi, infatti, Conte ha avuto nella Capitale una serie di incontri cruciali con i ministri Giancarlo Giorgetti (Sviluppo economico), Federico D'Incà (Rapporti con il Parlamento) e Daniele Franco (Economia e finanze). I colloqui si sono inseriti in una strategia che ha visto in Veneto l'approvazione congiunta di una mozione bipartisan in Consiglio regionale e nei Consigli comunali, mentre a Roma la trattativa veniva portata avanti da Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle regioni, insieme ad Antonio Decaro (Anci) e Michele De Pascale (Upi). Sono stati proprio i rappresentanti delle autonomie locali ad annunciare ieri la positiva conclusione dei negoziati: «Ringraziamo il Governo perché attraverso l'incremento delle risorse e lo scorrimento delle graduatorie, la gran parte dei progetti già dichiarati ammissibili troverà una concreta realizzazione».

IL PROVVEDIMENTO

In piena votazione per il Quirinale, l'accordo politico non si è ancora tradotto in un atto formale. «Terminata la votazione per il presidente della Repubblica assicura però il ministro D'Incà troveremo la soluzione normativa adatta attraverso gli emendamenti a un provvedimento già presente in Parlamento». In attesa della contabilizzazione ufficiale, trapela che il Veneto recupererà 281.552.977,32 euro di stanziamenti ministeriali, che insieme ai cofinanziamenti comunali porteranno a 305.361.028,25 euro il valore delle opere che saranno realizzate. «Ora continueremo a vigilare perché queste risorse arrivino a terra e non ci siano sorprese», avverte Conte, ringraziando «i parlamentari e la Regione», il cui presidente Luca Zaia parla di «vittoria del buon senso e degli enti locali».

I COMMENTI

Dai due livelli istituzionali piovono commenti di soddisfazione. «Ora meno burocrazia», chiede il senatore centrista Antonio De Poli. «Bene che il Governo abbia dato risposte concrete», dice il deputato forzista Dario Bond. Concorda la consigliera regionale azzurra Elisa Venturini: «L'azione coordinata e compatta di tutti ha portato ad un risultato concreto, a conferma del fatto che l'unione fa la forza». Aggiunge il capogruppo regionale leghista Alberto Villanova, relatore in aula della mozione sul tema: «Giustizia è fatta. Dispiace, tuttavia, che si debba lavorare due volte per sistemare qualcosa che, fin dall'inizio, era palesemente distorto». Per questo il consigliere regionale dem Jonatan Montanariello auspica una revisione complessiva dei criteri di riparto: «Urgente definire modalità di assegnazione che evitino di penalizzare alcune aree del Paese, costringendo poi a inevitabili interventi in corsa per correggere queste storture».
 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino