Venezia, plateatici extralarge: solo un locale trovato in regola a San Marco, scattano le chiusure

Plateatici in centro storico a Venezia in una foto d'archivio
VENEZIA -  Parlano i numeri, confermati dall’ufficio Commercio del Comune di Venezia: un solo bar, su sette controllati, aveva rispettato quando deciso da Ca’...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

VENEZIA -  Parlano i numeri, confermati dall’ufficio Commercio del Comune di Venezia: un solo bar, su sette controllati, aveva rispettato quando deciso da Ca’ Farsetti. Tutti gli altri avevano posato il proprio plateatico nonostante la loro richiesta di permesso fosse stata respinta, o non erano rientrati nel perimetro pre-Covid. E per alcuni dei sei locali fuori legge in fatto di plateatici ora scatta la chiusura per tre giorni, come previsto dal regolamento del Commercio in caso di recidiva. Sì perché dai controlli di venerdì nell’area di San Marco si è scoperto che alcuni locali avevano già ricevuto diffida a rientrare nei ranghi, una prima multa e una seconda. E adesso, con la terza infrazione, ecco la chiusura.

«Se verranno trovati non in ordine anche in un eventuale prossimo controllo - ha precisato Sebastiano Costalonga, assessore al Commercio del Comune di Venezia - per loro scatterà la sospensione del plateatico per un anno, è tempo di far rispettare le regole». Nel mirino della task force composta da agenti di polizia locale e tecnici dell’ufficio Commercio ci sono finiti un centinaio di locali, tra bar e ristorazione. Sono quei pubblici esercizi che dopo la stagione del Covid (nella quale erano stati concessi l’ampliamento o l’installazione del plateatico senza la necessità di un’autorizzazione comunale) a fine dello stato di emergenza avevano fatto richiesta a Ca’ Farsetti di continuare a poterne usufruire alle stesse condizione di prima, ricevendo un secco rifiuto. Il via libera, infatti, era arrivato soltanto per un numero molto ristretto di locali che si erano ampliati durante l’emergenza sanitaria, in base anche al rifacimento dei pianini da parte del Comune. Con il pronunciamento dell’ufficio Commercio, tutto sarebbe quindi dovuto tornare alla situazione del febbraio 2020 per i locali ai quali era stata stoppata la richiesta, ma così non è stato.

A distanza di un anno dall’aprile 2022, al Commercio è arrivata più di una segnalazione di pubblici esercizi, soprattutto bar ma anche qualche ristorante, ai quali il plateatico o il suo ampliamento erano stati negati e che invece lo esponevano come in tempo di Covid, allargando giro di clienti e - di conseguenza - aumentando i guadagni. Venerdì pomeriggio sono partiti i primi controlli nel sestiere di San Marco e nei prossimi giorni i vigili e i tecnici comunali si sposteranno anche nelle altre zone di Venezia, con in mano la lista dei locali ai quali era stato detto di «no». Poi la verifica riprenderà da capo. La stretta sui locali riguarda anche gli eventi serali programmati per attirare clienti. L’altra notte infatti gli agenti della polizia locale hanno verificato le autorizzazioni dei bar che tengono la musica alta fino all’orario di chiusura. Chi ce l’ha, è obbligato a rispettare i decibel imposti dall’autorizzazione - pena sanzione amministrativa - chi invece non ha ricevuto nessun via libera dal Comune ma usa lo stesso la musica ad alto volume, la deve spegnere dopo le 23. A questo si aggiunge anche la spinta data dalla Prefettura che nell’ultimo Comitato per la sicurezza pubblica in vista di Pasqua, ha chiesto alle forze dell’ordine di intensificare i controlli della movida fracassona. «Questa amministrazione non vuole punire nessuno a priori - ha aggiunto Costalonga - ma non si può più rispettare una situazione ormai fuori controllo e drammatica, come hanno dimostrato i primi controlli di questi giorni. Va trovata una soluzione e va trovata insieme». Per questo nelle prossime settimane il titolare dell’assessorato al Commercio chiamerà a raccolta tutte le categorie: «Durante il virus abbiamo dimostrato che lavorando assieme - ha concluso - siamo riusciti a venirne fuori cambiando anche aspetti che sembravano consolidati e intangibili. Ora è tempo di darsi delle regole che tutti rispetteremo per evitare che la città venga soltanto sfruttata senza rispettarne le sue bellezze».

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino