L'assessore Costalonga: «Presto plateatici anche per i negozi di vicinato»

Plateatici in centro storico a Venezia per i negozi
VENEZIA - «È proprio l'idea di città che vogliamo cambiare». Sebastiano Costalonga, assessore (in quota Lega) al Commercio del Comune di Venezia,...

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VENEZIA - «È proprio l'idea di città che vogliamo cambiare». Sebastiano Costalonga, assessore (in quota Lega) al Commercio del Comune di Venezia, negli ultimi mesi ha lanciato una crociata per il decoro del centro storico. Il fiore all'occhiello, la delibera anti-paccottiglia («mi hanno chiamato da tutto il mondo») che però è solo un potente punto d'inizio.


Assessore, va bene vietare certa merce di basso livello, ma come incentivare le attività per i residenti?
«Andrà a breve in Giunta una delibera per togliere il blocco dei plateatici alle attività dei servizi al cittadino. Attività utili alla vita di tutti i giorni, dal ferramenta al negozio di tessuti, per fare un esempio, potranno esporre anche all'esterno del locale. Continuare a tenere in vigore in maniera indiscriminata un blocco simile stride con la necessità di incrementare i servizi per chi vuole vivere a Venezia e nel passato non è stato favorito l'aspetto del rimanere a vivere in città».


La delibera anti-paccottiglia, votata dalla Regione, vieta per i prossimi tre anni l'apertura di bancomat o negozi di cianfrusaglie nelle principali arterie della città, in area marciana o realtina. Ma quando si vedranno gli effetti?
«I risultati si vedono subito. Ci sono arrivate richieste di informazione di attività che volevano aprire, a Venezia ma che grazie a questa delibera non riusciranno ad aprire perché prive del codice Ateco che indica le nuove aperture consentite. Tra questi, ad esempio, la richiesta di apertura di un grande negozio di caramelle in Strada Nova. Sono contento che trovino questo sbarramento, perché non sono quelle attività che noi vorremmo aperte a Venezia. L'effetto anti-paccottiglia alla fine andrà a influire anche sugli affitti dei fondi e calmierare il prezzo diventerà automatico. Se il proprietario del fondo può affittare solo a certe attività, ci sarà una riduzione della domanda e magari nella scelta di concedere lo spazio si andrà ad aiutare un giovane artigiano che rende più interessante quel fondo e quella zona. Con la delibera anti-paccottiglia non abbiamo imposto nulla, siamo solo intervenuti regolando il commercio. La libera impresa è garantita, solo che deve attenersi all'aspetto della città: è un investimento che porterà vantaggio anche ai proprietari dei fondi, nel giro di qualche anno vedranno il loro negozio salire di valore».

Anche nella concessione dei plateatici si guarderà al decoro.
«L'aspetto innovativo studiato con la Soprintendenza, con la quale siamo in grande sinergia, è di concedere i plateatici solo ed esclusivamente in base a un ragionamento su come si possa inserire nell'ambiente che lo circonda. Se ci viene chiesto il plateatico in una zona della città nella quale si sta investendo in altra maniera, penso alla cultura, non verrà concesso. Soprattutto, stiamo cercando di capire se possiamo concederlo e toglierlo in base all'offerta data dal locale al cliente».

Si fa avanti il nodo di Ruga degli Oresi e degli ambulanti. Che soluzione?
«Siamo partiti con la paccottiglia e il decoro dei banchetti: hanno regole da rispettare sull'esposizione della merce, ma questo ora non basta più: le multe sono insufficienti e per questo pensiamo ai sequestri. In più stiamo ragionando sulla possibilità di istituire l'obbligo di una fideiussione bancaria per avere le nuove concessioni: serve per coprire tutti i danni che possono venire fatti alla città. Sappiamo di ambulanti che nello spostarsi vanno a sbattere contro i muri delle calli o di edifici di pregio e anche sul lavoro violano il regolamento danneggiando il luogo pubblico, magari facendo buchi sulla pietra d'Istria per appendere la mercanzia. Sono persone che poi spariscono, dopo la multa si fanno da parte e il giorno dopo l'attività viene gestita da altri facendo ripartire la trafila della diffida e della multa. Con la delibera sarà più difficile fare questo giochetto, ma serve di più perché l'anti-paccottiglia interviene sul negozio, non sul banchetto. Allora con la fideiussione potremmo arrivare a trattenere i soldi per l'intervento di ripristino».

Rischiano i proprietari dei fondi?
«Vogliamo coprire tutta la sfera del commercio, lavorando con la Soprintendenza intendiamo legare alle sanzioni la responsabilità del proprietario dell'immobile o della licenza. L'immobile, spesso a Venezia, è di interesse pubblico e potrebbe diventare una questione penale anche per il proprietario che in questo caso sarebbe chiamato a interessarsi a cosa succede anche dopo l'affitto del fondo».

Come farete per i controlli?


«Quello che sto facendo io è cercare di trovare il modo per migliorare la facilità di fare i controlli da parte degli agenti. Inutile aumentare le regole e poi non riuscire a farle rispettare tutte: stiamo cercando di ridurre le regole mettendone chiare e giuste. L'anti-paccottiglia facilita un certo tipo di interventi».

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Il Gazzettino