I Guerra Mondiale. La tragedia nascosta e dimenticata: quella del piroscafo affondato. 1.926 morti, e 632 erano veneti

Principe Umberto. I Guerra Mondiale. La tragedia nascosta e dimenticata: quella del piroscafo affondato. 1.926 morti, e 632 erano veneti
FARRA DI SOLIGO (TREVISO) - Alle 19 dell'8 giugno 1916, il piroscafo Principe Umberto salpa dal porto di Valona, in Albania, con a bordo il 55° Reggimento fanteria,...

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FARRA DI SOLIGO (TREVISO) - Alle 19 dell'8 giugno 1916, il piroscafo Principe Umberto salpa dal porto di Valona, in Albania, con a bordo il 55° Reggimento fanteria, scortato da cacciatorpediniere. A bordo 2.821 persone. Appena fuori dal porto viene colpito e affondato da un sommergibile austroungarico che, dribblando le difese, causa la più grande tragedia navale della I Guerra Mondiale. 1.926 uomini perdono la vita; di questi 632 veneti, 26 del Quartier del Piave. Ai caduti del Quartier del Piave si è voluto dedicare un monumento a Farra di Soligo che verrà inaugurato domenica 6 giugno 2021 alle 11.30 al parco della Chiesa di Santa Maria dei Broi, in occasione del 105. anniversario dal naufragio.


Questa grandissima tragedia è stata taciuta all'epoca, in piena guerra e anche dopo, sia dalla stampa che dalle fonti ufficiali, come è spiegato nella monografia di Enzo Raffaelli dall'evocativo titolo La tragedia censurata e non è difficile capire il perché. La notizia dello stermino di buona parte di un reggimento destinato a rinforzare il fronte sull'Isonzo, in una semplice azione di trasferimento, sarebbe stata un duro colpo per i soldati, ma le famiglie si dovevano avvisare. Viene affidato ai sindaci, molti trevigiani, il triste compito di informare i familiari, in modo da non dare troppa eco alla cosa. Tra questi le 26 vittime dei comuni di Farra di Soligo, Moriago della Battaglia, Pieve di Soligo, Refrontolo, Sernaglia della Battaglia e Vidor. I loro nomi sono stati elencati in una targa commemorativa, posta accanto al nuovo monumento in pietra: una nave che affonda. A realizzarla lo scultore Pietro Stefan, che ha aggiunto alla base dei grossi massi del Piave come legame simbolico nei confronti di tutti i morti sia del fiume che dell'Adriatico. Questa unione vuole esulare anche dalle nazionalità e dagli schieramenti, per questo al monumento è accostata un'ancora asburgica, donata dal comandante della Marina Oscar Nalesso, trovata dai pescatori nei fondali di Chioggia.
L'iniziativa, promossa dal sindaco di Farra di Soligo Mattia Perencin, da don Brunone De Toffol e da Diotisalvi Perin, presidente del Museo del Piave, prevede anche un percorso espositivo sulla Grande Guerra, aperto da domani e ospitato nella Chiesa arcipretale di Farra, con documenti e immagini scelte a cura del Museo del Piave Vincenzo Colognese'. «Invitiamo tutti i Comuni del Trevigiano a commemorare le vittime di questa tragedia censurata, con tutto il suo carico di cristiani dimenticati, passata per troppo tempo sotto silenzio - commenta Perin - Siamo disposti a collaborare e dare supporto a chi ci vorrà contattare per avere informazioni».


Chiara Dall'Armellina
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Il Gazzettino