Il "pirata" sotto choc: «Chiedo perdono ai familiari di Graziella, li risarcirò»

Il "pirata" sotto choc: «Chiedo perdono ai familiari di Graziella, li risarcirò»
CASTELFRANCO - È sotto choc e non sa darsi pace per quanto è accaduto il 38enne Roberto Marcon, l'uomo che l'altra sera ha travolto e ucciso,...

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CASTELFRANCO - È sotto choc e non sa darsi pace per quanto è accaduto il 38enne Roberto Marcon, l'uomo che l'altra sera ha travolto e ucciso, allontanandosi dal luogo dell'incidente, la 74enne Graziella Geremia, di Rossano Veneto, sotto gli occhi della figlia. «Sì, c'ero io al volante dell'auto», ha detto domenica mattina quando, accompagnato dall'avvocato Aldo Pardo, si è recato al comando della Polizia Stradale per autoaccusarsi. «Ha chiesto scusa ed è pronto a mettersi a disposizione dei familiari dei parenti della vittima - ha detto l'avvocato Pardo - per risarcire ogni danno. Indipendentemente da quanto verrà stabilito in sede di giudizio o si accollerà l'assicurazione».


L'avvocato Pardo cerca di stare vicino al cliente, lontano parente del sindaco di Castelfranco Stefano Marcon, che è accusato di omicidio stradale e fuga dal luogo dell'incidente. «Non si è accorto d'aver urtato e ucciso la 74enne -ha spiegato il legale- altrimenti si sarebbe fermato. Trecento metri dopo l'investimento ha notato un fanale non funzionava e si è fermato. Ha visto che era rotto ma ha pensato che fosse stato colpito da un sasso tirato da qualche ragazzino. Solo il mattino seguente, leggendo i giornali e guardando le notizie sul web, ha collegato l'ammaccatura all'auto con l'incidente perché alla stessa stava passando dalle parti dell'incidente».
LA DIFESA
Roberto Marcon si è asserragliato in casa. Non riesce a metabolizzare il dolore. «Confidiamo che l'autopsia, che dovrebbe ordinare la Procura, faccia chiarezza su quanto accaduto -puntualizza l'avvocato Pardo- Il cliente non vuole sottrarsi alle proprie responsabilità. Ed è pronto a pagare tutto. Ma ci sono ancora delle cose da chiarire perché Roberto Marcon è certo che al momento dell'incidente procedeva a velocità moderata. È una persona corretta che si è sempre comportata bene. Non si è fermato dopo l'investimento perché non sapeva di aver urtato e ucciso Graziella Geremia».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino