PADOVA - Si sono chiuse le indagini sul professore e ginecologo di fama internazionale Pietro Salvatore Litta. Il medico, dipendente dell'Università di Padova,...
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La giornalista Francesca Biagiotti, spacciandosi per una paziente, si è fatta visitare dal medico nella clinica Cittàgiardino a Padova. È stata sottoposta a una ecografia e per la prestazione, in regime di intra moenia, ha allungato alla segretaria del medico 250 euro in nero. L'episodio è accaduto il 13 novembre del 2017. Gli inquirenti hanno poi passato al setaccio i computer della clinica, il telefono cellulare e il pc del professore, ma non hanno trovato altre di tracce di eventuali pagamenti in nero.
LA TRUFFAL'episodio più grave contestato al ginecologo Litta sarebbe però accaduto, il 15 dicembre del 2016, in Azienda ospedaliera nella Clinica ginecologica e ostetrica. Qui il medico avrebbe indicato all'Ospedale, falsificando il verbale, di avere effettuato su una sua paziente una mera visita specialistica quando invece la donna era stata sottoposta a una isteroscopia diagnostica. In sostanza ha procurato alla paziente un ingiusto vantaggio, perchè all'Azienda ospedaliera sono stati corrisposti 230,19 euro anziché 500,19 euro come previsto dal tariffario. Donna che, secondo l'accusa, veniva visitata anche in forma privata dal professore. Ma c'è di più perchè, ancora per l'accusa, il camice bianco, nato a Carosino in provincia di Taranto, avrebbe effettuato almeno cinque visite, nei giorni del 19 giugno e 27 novembre del 2017, nella Clinica Cittàgiardino durante orari nei quali avrebbe dovuto essere presente in Azienda ospedaliera. Così facendo avrebbe indotto in errore sia l'Ospedale e sia l'Università, procurandosi un ingiusto profitto per avere incassato denaro per le visite effettuate in regime di libera professione e di fatto danneggiando l'Azienda ospedaliera perchè ha mancato di versare la quota dei proventi dell'attività privata. Quindi, dal giugno all'ottobre del 2017, pur non avendo l'autorizzazione a professare in regime di intra moenia avrebbe effettuato visite nella Clinica Cittàgiardino a sue nove pazienti. Anche in questa occasione, sempre secondo l'accusa, il luminare non avrebbe versato alcuna quota del suo guadagno all'Azienda ospedaliera, inoltre avrebbe indotto in errore Università e Ospedale sul rispetto del vincolo dell'esclusività.
Marco Aldighieri
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Il Gazzettino