UDINE - Un rapporto difficile che dura da sempre in famiglia, con un figlio che non ha saputo ancora trovare la propria strada nella vita; questa brutta la situazione in cui...
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Ogni giorno fa continui sacrifici per non far mancare loro nulla. Il figlio, che ha 21 anni, non riesce a collaborare perché non trova lavoro; in lui comincia a crescere un forte senso di frustrazione, e lo sfoga nei peggiori dei modi. Infatti, ieri, domenica 18 febbraio, di fronte a un rifiuto della mamma di dargli dei soldi per poter andare dal dentista, diventa una furia: perde letteralmente il controllo di sé e, tra urla e insulti, inizia a schiaffeggiare e a prendere a calci sugli stinchi la propria madre.
Non riesce proprio a controllarsi e la picchia di fronte alla sorellina di soli dieci anni che può solo cercare di far scudo per evitare che continui a colpire la loro mamma. È questo il gesto, la violenza, che spinge la donna a trovare il coraggio di chiedere aiuto: sa che la furia del figlio potrebbe rivolgersi, prima o poi, anche contro la sorella, una bimba che non ha forze a sufficienza per difendersi.
Chiama i carabinieri. Arriva subito una pattuglia della stazione di Feletto Umberto di Tavagnacco, comandata dal maresciallo maggiore Alessandro Campagnolo. Alla vista delle divise il 21enne non si calma, anzi, comincia a minacciare la madre davanti ai militari dell'Arma: dice che gliela farà pagare, che non intende lasciargliela passare liscia, perché ha osato chiedere aiuto ai carabinieri.
A quel punto la donna trova anche il coraggio di denunciare tutte le violenze subite dal figlio in passato. I militari, infatti, scoprono che i maltrattamenti vanno avanti da mesi e che la sorellina, suo malgrado, ne è sempre stata testimone. Raccolgono così lo sfogo della mamma disperata e arrestano il figlio. Il 21enne, di origini siciliane ma da tempo residente in provincia di Udine, viene accompagnato in carcere. Con il suo allontanamento hanno fine le violenze contro la madre e la sorellina. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino