OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
VENEZIA - Uno scontro in piazzale Roma finito a minacce e bottigliate in faccia. Un’aggressione su cui ora sta indagando la polizia: obiettivo individuare i responsabili e definire con esattezza i contorni della vicenda. Protagonisti un gruppo di studenti del liceo Benedetti, tutti di 18/19 anni, di ritorno da una festa in centro storico. A quanto ricostruito dagli uomini delle volanti della questura, i ragazzi sarebbero venuti a contatto con un secondo gruppo di giovani stranieri in piazzale Roma. Non è chiaro cosa possa aver fatto scattare la scintilla: fatto sta che a un certo punto tra le parti lo scambio di battute ha preso contorni ben più violenti. Uno dei ragazzi stranieri ha colpito al volto uno dei 19enni, un mestrino, con una bottiglia e estratto un coltello per minacciarlo. Poi l’aggressore è fuggito prima dell’arrivo delle forze dell’ordine.
IPOTESI RAPINA
Il ragazzo ha raccontato agli amici e ai compagni una versione un po’ diversa: ovvero che quello di sabato sera sarebbe stata una rapina. Quel giovane straniero, infatti, l’avrebbe assalito, minacciato e picchiato indossando un passamontagna. Il 19enne ha raccontato, inoltre, di aver dato al bandito tutto ciò che aveva, cioè 35 euro. Questa versione però non risulterebbe alla questura che per ora conferma solo l’aggressione e lo scontro tra gruppi, ma non che dietro ci fosse un tentativo di rapina. Gli investigatori, come da protocollo, prenderanno in esame le varie immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona per cercare di avere elementi cruciali per arrivare all’identificazione di chi non era lì al momento dell’arrivo della polizia.
Si tratta dell’ennesimo episodio di violenza in centro storico di queste ultime settimane.
ESPULSIONI
Il questore Maurizio Masciopinto ha detto più volte di voler puntare sulle espulsioni coatte per i criminali della città. Venezia era stato il primo atto della nuova era di rimpatri (che finora ha portato a oltre 40 tunisini accompagnati nel loro Paese d’origine): con un’operazione corposa, infatti, la polizia aveva preso in carico una dozzina di stranieri che spacciavano in campo Santa Margherita per trasferirli al centro per il rimpatrio di Gradisca d’Isonzo.
Leggi l'articolo completo suIl Gazzettino